Nel settembre del 2006, il Regno Unito ha introdotto il PCV eptavalente (PCV7) nel programma standard di immunizzazione pediatrica per i bambini di 2, 4 e 12–13 mesi. Dall’aprile del 2010 il PCV7 è stato sostituito dal PCV 13-valente (PCV13). Nel 2016/17 l’incidenza della malattia pneumococcica invasiva (9·87 casi per 100.000; 5.450 casi) in tutti i gruppi di età è stata inferiore del 37% (IRR 0·63, 95% CI 0·60–0·65) rispetto all’incidenza pre-PCV7 (14·79 per 100.000; 8.67 casi) e del 7% (0·93; 0·89–0·97) rispetto all’incidenza pre-PCV13 (10·13 per 100.000; 5.595 casi). Nel 2016/17, l’incidenza della malattia pneumococcica invasiva di tipo PCV7 in tutti i gruppi di età è diminuita del 97% (0·24 per 100.000; 0·03, 0·02–0·04) in confronto al periodo pre-PCV7, mentre la malattia pneumococcica invasiva di tipo PCV13 è diminuita del 64% (1·66 per 100.000; 0·36, 0·32–0·40) dopo l’introduzione del PCV13. L’incidenza della malattia pneumococcica invasiva dovuta a sierotipi non-PCV13 è raddoppiata (7·97 per 100.000; 1·97, 1·86–2·09) dopo l’introduzione del PCV7, ed è aumentata dal 2013/14 – soprattutto per i sierotipi 8, 12F e 9N, che erano responsabili di più del 40% dei casi di malattia pneumococcica invasiva per il 2016/17. L’incidenza della malattia pneumococcica invasiva nei bambini al di sotto dei 5 anni è rimasta stabile dal 2013/14, e la maggior parte dei casi di malattia da rimpiazzo si è verificata negli adulti. Stimiamo che sono stati prevenuti 38.366 casi di malattia pneumococcica negli 11 anni successivi all’introduzione del PCV7. Il Regno Unito è stato uno dei primi paesi a sostituire il PCV7 con il PCV13. In Inghilterra e Galles, il massimo beneficio dal programma PCV infantile è stato raggiunto 4 anni dopo l’introduzione del PCV13. Dal 2013/14, l’incidenza della malattia pneumococcica invasiva è aumentata nella maggior parte dei gruppi di età, al punto che l’incidenza generale della malattia pneumococcica invasiva nel 2016/17 è stata solo del 7% più bassa rispetto alla baseline pre-PCV13. Tuttavia, in confronto al periodo pre-PCV7, si è verificata una riduzione del 37% nell’incidenza generale della malattia pneumococcica invasiva. I bambini sotto ai 15 anni continuano a beneficiare dal programma, con un’incidenza della malattia inferiore del 72–81% e 36–59% se confrontata con i periodi pre-PCV7 e pre-PCV13. Mentre la malattia pneumococcica invasiva di tipo PCV7 è continuata a diminuire, i casi dovuti a due dei sei ulteriori sierotipi PCV13 – principalmente, sierotipi 3 e 19A- hanno inaspettatamente raggiunto il plateau nel 2013/14 prima di aumentare (soprattutto negli adulti). Il declino generale della malattia tipo PCV13 è stato compensato da un aumento della malattia pneumococcica invasiva non-PCV13, soprattutto i sierotipi 8, 12F e 9N, dal 2013/14. Anche altri paesi hanno registrato ampie diminuzioni della malattia pneumococcica invasiva di tipo PCV13, sebbene l’entità della malattia da rimpiazzo con sierotipi non-PCV13 sia stata variabile. Negli Stati Uniti, fino al 2015, non è stato osservato alcun aumento della malattia pneumococcica invasiva non-PCV13. Al contrario, in Israele, dove il PCV13 ha gradualmente sostituito il PCV7 da novembre 2010, l’incidenza generale della malattia pneumococcica invasiva negli adulti di 65 anni o più è rimasta stabile dal 2012/13 al 2014/15 dopo un iniziale declino poiché la riduzione della malattia pneumococcica invasiva di tipo PCV13 è stata compensata da un progressivo aumento della malattia non-PCV13. In Irlanda, dove il PCV13 ha sostituito il PCV7 nel dicembre 2010, tra gli adulti con più di 65 anni, si sono verificati significativi aumenti dell’incidenza della malattia pneumococcica invasiva dovuta ai sierotipi coperti solo da PPV23 e sierotipi non-PPV23 da giugno 2016, senza alcuna riduzione generale della malattia dalla baseline pre-PCV13. Il declino della malattia pneumococcica invasiva durante i primi 4 anni dopo la sostituzione del PCV7 con il PCV13 è stato paragonabile a quello osservato dopo l’introduzione del PCV7, ma il successivo aumento dal 2013/14 era inaspettato. I benefici sia del PCV7 che del PCV13 nella prevenzione dei casi di malattia pneumococcica invasiva in Inghilterra e nel Galles sono innegabili, con circa 40.000 casi prevenuti durante i primi 11 anni del programma. Sono stati osservati piccoli aumenti della malattia pneumococcica invasiva dovuta a sierotipi non-PCV dopo l’introduzione di entrambi i vaccini ma, dopo 4 anni di utilizzo del PCV13, la malattia pneumococcica invasiva dovuta a diversi sierotipi non-PCV13 è cresciuta rapidamente, per motivi che restano ancora sconosciuti. Gran parte dell’aumento si è verificato negli adulti dai 45 anni, in particolare negli adulti di 65 anni e più (che hanno presentato la più alta incidenza di malattia pneumococcica invasiva). I bambini continuano a trarre ampi benefici dal programma PCV13, e la malattia pneumococcica invasiva è significativamente più bassa rispetto all’era pre-PCV. Gli aumenti della malattia pneumococcica invasiva non-PCV13 stanno compromettendo i benefici del programma PCV e dovranno essere attentamente monitorati nei prossimi anni. I PCV ad alta valenza devono includere questi sierotipi emergenti nell’attesa di un vaccino pneumococcico universale.