Il dibattito sulla vaccinazione anti COVID-19 a bambini e ragazzi si arricchisce di nuovi elementi.

Un recente studio tedesco conferma precedenti osservazioni sul decorso della malattia nella fascia pediatrica: i bambini hanno cinque volte più probabilità degli adulti di contrarre un’infezione asintomatica (adulti: 9%, bambini: 45%). I ricercatori degli ospedali universitari di Friburgo, Heidelberg, Tubinga e Ulm, seguendo 328 famiglie con almeno un membro affetto da COVID-19, hanno osservato che i bambini avevano una probabilità significativamente minore (33,76%) di essere infettati rispetto agli adulti (57,88%). Nonostante il decorso frequentemente asintomatico, i bambini hanno presentato livelli anticorpali specifici più elevati e persistenti più a lungo che negli adulti (96.22% rispetto all’ 82.89% ancora sieropositivi 11-12 mesi dopo l’infezione). Nessun bambino è stato ricoverato in ospedale.

Lo studio osservazionale prospettico ha ampliato le conoscenze sulla risposta immunitaria dei bambini alle infezioni da SARS-COV-2, ancora incomplete, e particolarmente utili alla luce del dibattito in corso sulle strategie di vaccinazione e sulle misure preventive non farmaceutiche come le chiusure delle scuole.

Come per altre infezioni virali, il controllo immunitario di SARS-COV-2 si ottiene attraverso l’interazione concertata tra immunità umorale e cellulare. Gli anticorpi neutralizzanti nei bambini sono di particolare interesse, dato il loro ruolo nel bloccare l’ingresso del virus all’interno delle cellule. La maggior parte degli studi sinora disponibili riguardava solo gli adulti e gli studi longitudinali sulle infezioni da SARS-COV-2 nei bambini rappresentavano un campione limitato e con una durata breve del periodo di osservazione post-infezione. Inoltre, era ancora poco chiara l’esistenza di una protezione incrociata tra coronavirus umani endemici (HCOV) che circolano regolarmente nella popolazione pediatrica e il SARS-CoV-2.

Finalmente sappiamo che:

  • la risposta umorale dei bambini al SARS-COV-2 è notevolmente superiore sia in quantità che in durata rispetto agli adulti;
  • i bambini si siero-negativizzano molto più lentamente;
  • i figli producono un titolo più alto di anticorpi SARS-COV-2 rispetto ai genitori dopo essere stati esposti allo stesso ceppo virale,
  • i titoli anticorpali sono correlati con l’età in modo progressivamente inverso.

Di particolare interesse è l’aumento nei bambini degli anticorpi contro S1 e RBD, entrambi associati ad una maggiore capacità di neutralizzazione. I valori anticorpali sono indipendenti dalla febbre, dalla tosse o diarrea, o da qualsiasi sintomo clinico respiratorio o gastrointestinale, secondo questo studio che contraddice analisi precedenti che avevano riportato una chiara correlazione tra gravità della malattia e titoli anticorpali neutralizzanti negli adulti. Viene così smentito un dogma dell’immunologia: è possibile ottenere una buona risposta immunitaria senza che dall’interazione tra patogeno e ospite si producano importanti manifestazioni cliniche. I titoli anticorpali non differivano significativamente tra gli asintomatici e chi aveva manifestato un’infezione sintomatica, mentre sono state riscontrate differenze sostanziali nei titoli anticorpali tra adulti e bambini. La presenza di qualsiasi sintomo era predittiva di sieropositività negli adulti, a differenza dei bambini che presentavano sostanziali differenze tra sieropositività e infezioni sintomatiche. Solo la disgeusia, un sintomo infrequente tra i bambini, è stato un segno altamente accurato dell’infezione. Infine, lo studio non ha rilevato evidenze di reattività crociata e/o la protezione incrociata tra SARS-COV-2 e altri comuni coronavirus (HCOV), e questo aspetto è particolarmente significativo perché la coorte di osservazione era composta da individui contagiati all’interno della famiglia.

In un momento in cui i bambini sono sempre più visti come un potenziale serbatoio di infezione, le conclusioni del lavoro tedesco forniscono dati preziosi sull’assenza di necessità di coinvolgere i bambini nelle campagne di vaccinazione: i bambini, nonostante siano per la maggior parte asintomatici o presentino quadri clinici lievi a seguito di infezione da SARS-COV-2, presentano una forte e duratura risposta immunitaria umorale, una protezione che rende inutile la loro vaccinazione.

Per questo, continuiamo a rilanciare l’appello che abbiamo rivolto alle Istituzioni sanitarie per una moratoria della vaccinazione, e che vi invitiamo a sottoscrivere cliccando qui se siete sanitari, o qui se siete cittadini o genitori che volete esprimere la vostra richiesta.