Come è noto, in questi giorni gli over 50 e gli appartenenti ad alcune categorie stanno ricevendo avvisi di sanzioni per mancata vaccinazione anti-Covid. Si tratta puramente di preavvisi da parte di Ministero/Asl, previsti dall’iter amministrativo e che rientrano quindi nell’avvio del procedimento.

In tali notifiche, sono riportati 10 giorni come tempo limite per poter presentare la debita documentazione che vada a dimostrare le motivazioni per cui non ci si è sottoposti alla vaccinazione. Riteniamo che in questa fase le motivazioni eventualmente da presentare debbano essere quelle unicamente di carattere sanitario (vale a dire certificati di esonero o guarigione) ma non di carattere giuridico.

È bene chiarire che la mancata risposta a tali avvisi non comporta nulla.

Sarà poi la cartella dell’Agenzia delle Entrate, la multa vera e propria, (di cui non si conoscono le tempistiche e che potrebbe non sopraggiungere in tempi brevi) a dover essere impugnata dinanzi al Giudice di pace. In questa successiva fase di ricorso avverso la sanzione amministrativa, si potranno avanzare tutte le motivazioni, sanitarie e giuridiche.

Nei primi 10 giorni si può certamente richiedere di essere ascoltati dall’Amministrazione (per le ragioni sanitarie) e il mancato riscontro potrà essere utilizzato al momento dell’impugnazione della sanzione, insieme alle altre contestazioni. Allo stesso modo, chi ha interloquito in questi 10 gg, riporterà le medesime perplessità anche davanti al Giudice, insieme alle altre di carattere giuridico.

Ritirate quindi la raccomandata (anche subito, non ha senso aspettare); annotate la data di notifica e attendete l’irrogazione della sanzione. Avrete poi 30 gg di tempo per presentare opposizione davanti al Giudice di pace (controllate cosa è riportato nella lettera che accompagna la multa). L’opposizione, che deve essere necessariamente personale e circostanziata, si può fare anche da soli, senza l’intervento di un avvocato, ma Assis resta a disposizione con i suoi legali per qualsiasi supporto.

Ribadiamo l’importanza di opporsi e impugnare le sanzioni, soprattutto in questo momento storico, perché crediamo che solo da qui si possa ripartire per contrastare le palesi violazioni in atto.