Il figlio dei miei vicini di ombrellone avrà meno di 1 anno. Dopo una mattina trascorsa in spiaggia, il bimbo, verso le 13, dopo un pasto a base di omogenizzato, comincia a dare segni di irrequietezza.
La mamma lo culla, lo parta in braccio tra le cabine, ma il piccolo piange ancora più disperato. “Saranno i denti!”- è la diagnosi di una zia. “No, ha mal di pancia”- afferma il babbo.
Mi sono avvicinato cautamente (i genitori non sapevano che fossi un pediatra), e ho semplicemente consigliato di portare il bimbo a casa, al fresco, spiegando che nelle ore più calde la spiaggia non è il luogo migliore per un bimbo di questa età.
Seppur perplessi, mi hanno dato retta e il giorno dopo mi hanno ringraziato perché il piccolo si era tranquillizzato subito ed era stato bene.
Questo banale episodio mi suggerisce di ricordare alcuni consigli che possono servire ai genitori più inesperti, soprattutto in queste settimane di caldo record, con temperature che hanno superato i 40° C in molte zone d’Italia. Sono raccomandazioni basate sul buon senso per proteggersi dalle conseguenze negative dell’ondata di calore. Alcune possono sembrare scontate, altre meno, ma tutte ugualmente importanti dopo la scena che vi ho appena descritto.
Evitare di stare in spiaggia con i bambini nelle ore più calde, meglio rimanere in casa rinfrescando gli ambienti e rinnovando l’aria, schermando le finestre con tende che blocchino il passaggio della luce, ma non quello dell’aria. L’orario ideale per portarli in spiaggia è fino alle 10.30-11 di mattina e dopo le 17 il pomeriggio, tenendo comunque sempre conto delle temperature esterne.
La pelle sensibile del bambino è più soggetta a eritemi e ustioni provocate dal Sole.
Le creme solari non sono l’unica protezione perché i piccoli corrono un rischio maggiore rispetto agli adulti di eruzioni cutanee provocate da questi prodotti. Sotto i 6 mesi di vita le creme sono sconsigliate, perché la cute è molto sottile e delicata, dunque più permeabile alle eventuali sostanze chimiche presenti. La FDA e l’American Academy of Pediatrics (AAP) raccomandano di tenere i neonati e i bambini di età inferiore ai 6 mesi lontano dalla luce solare diretta. La migliore protezione solare per questi bambini è stare all’ombra, meglio se naturale, ad esempio sotto un albero, oppure creare una zona specifica sotto un ombrellone, una tenda o una tettoia per passeggino, bagnando frequentemente la testa e la nuca con acqua fresca, specie se i bimbi sono esposti al caldo per molto tempo. Se proprio volete utilizzare le creme solari, usate quelle con un fattore protettivo alto (+50 fino ai tre anni e creme con filtri fisici, almeno +30 dopo), facendo attenzione al fototipo del bambino, che specie se chiaro, richiede maggiore protezione.
Far indossare ai bambini indumenti larghi, chiari, in fibre naturali o che garantiscano la traspirazione e coprano e proteggano la sua pelle sensibile. Se il tessuto è talmente trasparente da poter vedere attraverso, probabilmente non offre una protezione sufficiente. Utile un cappello che fornisca ombra al viso, al collo e alle orecchie: non, quindi, cappellini d baseball che non proteggono quelle parti delicate. Importanti anche gli occhiali da sole con filtri UV.
Anche in estate, è sempre consigliabile seguire un’alimentazione corretta, preferendo frutta e verdura di stagione a piatti ricchi di grassi, sale e bevande con zuccheri aggiunti. Vanno protetti dal caldo anche gli alimenti, che devono essere conservati in modo corretto e rispettando la catena del freddo.
Prima di un viaggio in automobile, areare l’abitacolo, evitando, anche in questo caso, le ore più calde della giornata e tenendo sempre a portata una scorta d’acqua. Non lasciare mai neonati o animali nell’abitacolo dell’auto, neanche per brevi periodi
Idratare sempre: per i lattanti, latte materno (o formula) prima di portarli al sole, anche per qualche minuto. Per tutti i bambini: bere molta acqua, anche se non avvertono la sete, è questa la prima regola per evitare il colpo di calore o i crampi.
Il colpo di calore è una situazione di emergenza che può arrivare a mettere in pericolo la stessa vita: il corpo non riesce a regolare più la temperatura, che può superare i 41°C, causando danni al cervello o addirittura il decesso se non viene rapidamente trattato. Sono necessarie cure mediche intensive e urgenti per controllare ed abbassare la temperatura corporea.
I sintomi del colpo di calore sono:
• forte mal di testa
• debolezza, vertigini
• confusione
• nausea
• accelerazione del respiro e del battito cardiaco
• perdita di conoscenza
• convulsioni
• poca o assenza di sudorazione
• cute arrossata, calda e secca
• temperatura corporea > di 40 ° C
I crampi da calore sono contrazioni muscolari improvvise, molto dolorose, di breve durata che interessano i muscoli di gambe, braccia, addome. Possono verificarsi durante o dopo un’attività fisica intensa in condizioni di caldo estremo e sono dovuti alla notevole perdita di liquidi e sali dovuta all’intensa sudorazione. Sebbene molto dolorosi, i crampi da calore non sono di per sé gravi, ma possono essere il primo segno di un colpo di calore, quindi dovrebbero essere trattati immediatamente per evitare problemi. Per contrastare i crampi da calore, interrompere subito l’esercizio fisico, condurre il bambino in un luogo fresco facendolo sedere o sdraiare e offrendogli bibite contenenti zuccheri e sali minerali (bevande sportive). Anche lo stretching e il massaggio delicato dei muscoli coinvolti sono utili per alleviare la sintomatologia.