Ecco un bel modo di uscire di scena, il Presidente Mattarella nel suo ultimo discorso di fine anno ci ha stupito favorevolmente con un discorso chiaro e netto che funge da monito per il futuro della nostra democrazia.
Ci ha convinto quando ha detto che la pandemia non deve essere l’occasione per creare divisione nel Paese fra buoni e cattivi, che tutti i cittadini devono essere rispettati e nessuno può essere discriminato per le scelte che fa, se queste, come nel caso dei vaccini anti-covid, sono perfettamente legittime e consentite.
Ha poi esplicitamente ammonito a non fidarsi degli uomini della Provvidenza, che sarebbe la fine della democrazia se uno pretendesse di comandare e non
essere messo in discussione. E qui il riferimento a Draghi è sembrato chiaro ed evidente.
Forte è stata la sua difesa del ruolo del Parlamento quando ha criticato il ricorso ai decreti e ai voti di fiducia che nei fatti impediscono qualunque discussione in aula, impegnata ormai in una triste opera di ratifica di decisioni prese da un piccola elite. Inaspettata e in qualche modo sorprendente la critica alla stampa e ai media che a suo dire ricalcano le orme del ventennio, impegnati come sono a diffondere le tesi del governo ed essendo venuti meno alla loro funzione di critica e controllo. Ci ha perfino commosso quando accanto alle vittime del covid ha voluto ricordare Camilla Canepa, la diciottenne morta per vaccino, e le altre giovani vite spezzate in circostanze preoccupanti e che dovranno, ha ribadito con forza, essere pienamente accertate e chiarite Il Presidente ci ha poi ricordato che principio fondamentale della scienza è il dubbio e la ricerca, che affidarsi
fideisticamente a ciò che medici e scienziati affermano è errato, che non si deve mai smettere di porsi dubbi e domande, come dimostrato dal fatto che esperti e uomini di scienze non solo sono
spesso in disaccordo tra loro, ma spesso e volentieri cambino idea, come dimostrato dalle svariate tesi affermate, sempre con grande sicumera, su durata ed efficacia dei vaccini, e qui non è mancata l’ennesima stoccata nei confronti di Draghi cui ha implicitamente rimproverato il suo aver
dichiarato che col green pass si è liberi di fare una vita normale senza rischi di contagi e aver detto che i non vaccinati muoiono e uccidono. Insomma il Presidente ha tirato fuori le unghie e ha indicato con chiarezza i pericoli che la democrazia e la convivenza civile corrono in questo Paese.
Infine ha affermato con forza la necessità di smantellare l’apparato legislativo e i provvedimenti economici che hanno portato all’aumento della precarietà e delle disuguaglianza, facendo perfino appello a un significativo aumento dei salari dei lavoratori.
Niente aria fritta e discorsi di circostanza sul senso di responsabilità del nostro popolo che si è fidato della scienza, niente retorica sui giovani ai quali dire non fermatevi, non scoraggiatevi, prendetevi il vostro futuro perché soltanto così lo donerete alla società, e niente sulle transizioni ecologica e digitale come necessità ineludibili o sulla Costituzione fondamento, saldo e vigoroso, della unità nazionale, niente accenni a precarietà e ingiustizie messi lì in modo generico senza proporre soluzioni concrete e critiche alle politiche che hanno condotto a precarietà e disuguaglianze e addirittura ingiustizie.
Poi mi è venuto il timore di essermi addormentato davanti alla televisione all’apparire del Presidente…