Con grande supponenza, un titolato accademico di Medicina ha ripetuto recentemente in televisione un mantra sulla scienza che conosciamo dai tempi della battaglia contro la legge Lorenzin. “Se OMS, CdC, FDA, ECDC, i ministeri della salute e gli organismi scientifici di tutto il mondo affermano che i vaccini contro COVID-19 sono sicuri ed efficaci, come vi permettete di sollevare dei dubbi?”

Non serve ricordare all’illustre Professore che tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso la talidomide, un nuovo farmaco ampiamente utilizzato in tutto il mondo per eliminare malesseri e nausee mattutine dovute alla gravidanza causò la nascita di oltre 10 mila bambini con braccia e gambe troppo corte o addirittura senza uno o più arti, problemi alla vista o all’udito, anomalie cardiache o danni cerebrali. Il farmaco, approvato dagli organismi internazionali di cui il Professore ha fiducia assoluta, fu ritirato solo nel 1961 e solo oggi i produttori chiedono scusa, senza però assicurare di offrire un indennizzo soddisfacente per il dolore e le sofferenze quotidiane causate alle migliaia di sopravvissuti.

Né sarà sufficiente ribadire che, soprattutto in medicina, si dovrebbe evitare di proclamare verità “assolute, incontrovertibili e definitive”. Da una prospettiva epistemologica è infatti considerato scientifico, a differenza degli enunciati della fede, proprio solo ciò che in linea di principio è “falsificabile” (principio di falsificazione di Popper). In questa prospettiva un serio dibattito scientifico su qualsiasi tema, incluso quello dei vaccini, non solo è lecito ma è parte del processo dialettico di costruzione e ridefinizione della conoscenza scientifica.

Il Professore rimarrà della propria opinione, e ce ne faremo una ragione, a noi interessa dialogare con le persone, continuare nel nostro lavoro divulgativo per offrire la possibilità di tutelare la salute con scelte consapevoli.

Tanti scienziati, medici e ricercatori, in pubblicazioni scientifiche sottoposte a revisione paritaria, sollevano preoccupazioni: perché queste preoccupazioni non sono non state adeguatamente comunicate alla popolazione? Se lo chiede anche Peter Doshi, senior editor del British Medical Journal e professore nella University of Maryland School of Pharmacy:“È stato un vero peccato che fin dall’inizio quello che ci è stato presentato dai funzionari della sanità pubblica fosse un quadro di grande certezza… ma la realtà era che c’erano incognite estremamente importanti. Siamo entrati in una situazione in cui essenzialmente la posta in gioco è diventata troppo alta per presentare in seguito quell’incertezza alle persone… Penso che sia quello che ci ha fatto partire con il piede sbagliato. I funzionari pubblici avrebbero dovuto essere molto più schietti riguardo alle lacune nelle nostre conoscenze“.

Peter Doshi è solo uno delle migliaia di scienziati e medici che hanno sollevato una serie di preoccupazioni riguardo ai dati importanti ignorati sui vaccini COVID-19. Queste preoccupazioni sono state taciute ai cittadini, soffocate da una massiccia campagna di censura e non hanno trovato spazio nei media tradizionali. In una recente intervista a una TV tedesca, Doshi ha affermato che “i media main stream non hanno svolto un buon lavoro, non hanno fornito una rappresentazione equilibrata sui vaccini” e che “non stiamo ottenendo le informazioni di cui abbiamo bisogno per fare scelte migliori e per avere una comprensione più informata del rischio e del beneficio”.

Gli esempi che potremmo citare, tratti dai nostri giornali e dalle trasmissioni televisive sono talmente tanti da rendere superflua qualsiasi indicazione.

Le reazioni avverse ai vaccini COVID-19 stanno emergendo in modo non più oscurabile: i sistemi di sorveglianza e segnalazione in tutto il mondo hanno registrato un numero record di lesioni gravi (ricoveri, decessi, disabilità permanenti) che le persone ritengono essere il risultato dei vaccini COVID-19, nonostante la sorveglianza sia in gran parte passiva, con notevole riduzione della segnalazione del numero delle reazioni avverse.

Sono emersi numerosi studi che spiegano i possibili meccanismi d’azione del danno causato dal mRNA vaccinico. Eventi avversi gravi di particolare interesse a seguito della vaccinazione contro COVID-19 erano già presenti negli studi randomizzati che hanno permesso l’autorizzazione all’uso da parte della FDA nel dicembre 2020. È stato pubblicato sulla  rivista peer-reviewed Vaccine a settembre 2022.

L’analisi ha mostrato che i vaccini mRNA erano associati a 1 evento avverso grave ogni 800 persone vaccinate. Ciò normalmente porterebbe al ritiro dal mercato di un prodotto così pericoloso, ed è in netto contrasto con l’idea che gli eventi avversi gravi siano estremamente rari, come le agenzie di regolamentazione sanitaria internazionali vanno comunemente affermando. Gli autori hanno evidenziato che, in base ai dati forniti, l’aumento degli eventi avversi gravi in ​​seguito alla vaccinazione con ha superato la riduzione del rischio di finire in ospedale con COVID-19.

“I mezzi di comunicazione dovrebbero avvertire immediatamente le persone di quanto abbiamo trovato e le nostre analisi dovrebbero replicare immediatamente essere replicate: i dati indicano che c’è un aumento del rischio di un livello molto superiore di quanto si fosse pensato in precedenza-afferma ancora Doshi.

Durante tutta la pandemia, ci è stato detto (ricordate il ministro Speranza?) di “fidarci nella scienza“, ma Doshi sostiene: “Come si può affermare che questi prodotti siano basati sulla scienza se i  dati non sono disponibili ? Alla base della scienza c’è la condivisione dei dati. Siamo in un’era di scienza aperta, non di scienza segreta…non stiamo ottenendo le informazioni di cui abbiamo bisogno per fare scelte migliori e per avere una comprensione più informata di rischi e benefici“. La  lettera aperta  inviata agli amministratori delegati delle società produttrici di vaccini chiedendo i dati grezzi non ha finora ricevuto risposta.

Il Professore che si attiene solo alle verità ufficiali sicuramente conosce Doshi, leggerà il BMJ ma continuerà a credere, obbedire, combattere, in nome di quella scienza che non è tale, in nome di una fede che è l’opposto del metodo scientifico, ignorando le prove e le evidenze.

Noi, modestamente, cerchiamo di capire accuratamente ciò che sta accadendo e di prendere le decisioni in base di ciò che impariamo. La sensazione è di trovarsi in una grotta buia e caotica, con nient’altro in mano che un solo fiammifero per illuminare il nostro percorso attraverso un paesaggio di informazioni rumoroso e inquinato. “Cosa è vero? Come possiamo ancora sapere di più?” sono domande con cui molti di noi si confrontano. È tempo di accendere una torcia molto potente!

Le notizie false, la censura e la repressione diventeranno fantasmi che non ci fanno paura.

Fonte: https://thepulse.one/2022/11/02/senior-editor-of-british-medical-journal-speaks-out-about-covid-19-vaccine-safety-concerns/