La recente ordinanza ministeriale (28.04) proveniente dall’attuale Ministro della Salute Schillaci, ha preso vigore dal 1° maggio ed ha efficacia sino alla fine dell’anno in corso; stabilisce obbligo di mascherine ai lavoratori oltre che agli utenti e visitatori, delle strutture sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali che ospitano pazienti fragili, anziani, immunodepressi.

Attribuisce, a tal proposito ampia discrezionalità alle Direzioni Sanitarie, come ai singoli Reparti ed ai medici di base, che volendo evitare di assumersi scomode responsabilità, decideranno in modo scontato/ovvio.

L’ordinanza è la chiara dimostrazione dell’intenzionalità di NON perdere un vantaggio acquisito con tanta fatica (neanche così tanta a dire il vero…) ed il vantaggio consiste nel ricordare il messaggio, tanto divulgato/reclamizzato in questi ultimi anni, della necessità di delegare a chi di competenza, abdicando da qualsiasi approfondimento, analisi, spirito critico, dalla sovranità su noi stessi.

Tutto ciò è ancor più chiaro se si analizza il modo in ci il Ministro, ed i suoi collaboratori, l’hannoa formulata: è approssimata, grossolana, trascurata, come i componimenti dei ragazzini svogliati che scopiazzano da internet; ed il risultato è una sorta di “copia/incolla”, di provvedimenti normativi del passato poco remoto, che se poco senso avevano allora, NESSUNO ne hanno adesso:

L’ ORDINANZA stessa è atto giustificato e giustificabile solo da motivi di carattere contingente ed urgente…ma non NON sussistono né l’una, né l’altra!!

IL PREAMBOLO recita: “…misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’epidemia da Covid-19…” ma non c’è l’urgenza, né la necessità di contenere e/o gestire, né v’è più una epidemia in corso.

Si potrebbe continuare ad esaminare quest’atto, le varie premesse normative, i contenuti promulgati, con la speranza di trovare qualcosa che indichi la volontà di “convincerci” dell’opportunità, se non dell’assoluta necessità (ci si accontenterebbe, forse, dell’una pur in mancanza dell’altra) dell’obbligo deliberato. Invece NO, siamo destinati a rimanere delusi: non si percepisce affatto lo sforzo di motivare né in sostanza, né normativamente quel che viene deciso…Semplicemente perché non c’è alcuna necessità di “motivare”!!!

Anche alla luce del fatto che l’ordinanza precede solo di qualche giorno l’annuncio di Tedros Ghebreyesus:”Il Comitato Oms ha raccomandato la fine dello stato di emergenza ed io ho accettato l’indicazione”. Ovviamente avverte subito che non significa che sia tutto finito: “E’ con grande speranza che ora io dichiaro la fine del Covid-19 come emergenza sanitaria globale, ma ciò non significa che il Covid sia finito in termini di minaccia alla salute globale. Resta infatti il rischio di nuove varianti emergenti che possono causare altre ondate di casi e morti

Insomma, difronte all’evidenza, anche l’OMS dichiara la fine della pandemia ma non rinuncia a alimentare un clima di paura, più che di legittima volontà di sorveglianza.

Adesso si potranno stilare con più serenità i bilanci sulle decisioni che hanno inciso profondamente sulla nostra vita. E i giudizi non possono essere positivi, come per questa ultima decisione del nuovo Ministro della salute che non riesce ancora a esprimere una linea politica diversa da quella del suo predecessore.