Dobbiamo affidarci alla Scienza. Lo abbiamo sentito ripetere da politici, ministri, giornalisti. Persino dal Papa e dal Presidente. Ci hanno convinto.

Abbiamo così letto con grande attenzione uno studio realizzato su oltre 51.000 dipendenti della Cleveland Clinic, grande centro medico universitario in Ohio che dimostra come una persona che ha ricevuto più dosi di vaccino ha un rischio maggiore di contagiarsi di SARS-CoV-2. La figura qui allegata è inequivocabile. Basta questa figura per capirlo, senza possibilità di fraintendimenti.

Inoltre, l’efficacia dell’aggiornato vaccino bivalente si aggira intorno a un modesto 30%. Non è una novità, da tempo abbiamo segnalato la perdita di efficacia dei vaccini anti COVID con il trascorrere dei mesi, come i vaccinati avessero maggiori probabilità di ammalarsi rispetto a chi non ha inteso vaccinarsi.

Le nostre amate Istituzioni, che hanno sempre adottato misure incisive e efficaci per contrastare la pandemia, alla luce di questo ultimo e, forse, conclusivo studio, dovranno deliberare con urgenza:

  • Che i sanitari vaccinati siano sospesi immediatamente dal servizio, o dirottati a impieghi che non comportino il contatto con pazienti, soprattutto fragili;
  • Che gli appartenenti alle forze dell’ordine, di qualsiasi genere e grado, sottoposti alle vaccinazioni siano immediatamente messi in aspettativa;
  • Che il personale scolastico vaccinato lavori esclusivamente da remoto, protetto da mascherina FP2;
  • Che i bambini e i ragazzi vaccinati non pratichino attività sportiva o fisica all’aperto;
  • Che soltanto i nipoti non vaccinati possano fare visita ai nonni;
  • Che gli studenti universitari vaccinati possano seguire le lezioni esclusivamente da casa, naturalmente con mascherina FP2;
  • Che la certificazione di assenza di vaccinazione sia esibita per accedere in banca, alla posta, nei bar e nei ristoranti;
  • Che tutte le televisioni trasmettano lo spot: Ti vaccini, contagi e fai morire;
  • Che i vaccinati siano resi consapevoli della loro pericolosità sociale, perché impediscono la realizzazione dell’immunità di gregge e favoriscono la trasmissione del virus.

Eppure, non riusciamo a non essere contrari a queste decisioni, prese in nome della Scienza. Continuiamo a credere che i diritti costituzionali siano da salvaguardare, che i principi di solidarietà, di uguaglianza, di rispetto del pensiero altri, del confronto, delle scelte individuali siano fondanti in una democrazia che vuole rimanere tale.

Voltiamo pagina, certo. Ma abbiamo diritto a ascoltare qualche parola di autocritica. In attesa delle sentenze dei magistrati.