Dopo la riflessione del dott. Serravalle sulle imminenti elezioni politiche italiane siamo aperti a tutti coloro che vorranno farci sapere la loro posizione.

Con piacere pubblichiamo la lettera della dott.ssa Maria Teresa Turrini, candidata con Italia Sovrana e Popolare ad Arezzo.

Carissimo Eugenio,

ho letto il tuo pensiero con estremo interesse e ti ringrazio per la tua condivisione lucida e puntuale. In tutta onestà ho pensato molte volte di astenermi e comprendo coloro che dicono di volerlo fare perché vedono che questa politica corrotta non rappresenta i cittadini ma solo gli organi di potere. Altri rifiutano l’atto democratico del voto chiamando in causa una presunta purezza, e in tutta sincerità questo è un punto che in molte situazioni in passato mi ha coinvolto profondamente. In questo momento, però, dopo una analisi fatta con gli amici che condividono il mio percorso e che si riuniscono sotto il simbolo di Ancora Italia (ed ora in coalizione sotto quello della lista unitaria di “Italia Sovrana e Popolare”), ho sentito fortemente che l’abdicare al diritto di voto non è foriero di frutti.

Personaggi importanti della sfera politica ed amici che stimo molto credono che l’astensionismo possa essere considerato alla stregua di un “voto politico” di protesta e ricordano che anche Andreotti una volta disse che se l’astensionismo avesse raggiunto il 60% tutti i politici sarebbero dovuti correre velocemente a casa.

Tu porti invece l’esempio recente di Lampedusa, e noi conveniamo con te che anche se ci fosse una maggioranza che si esprimesse con un “non voto” è colui che vota che porta a casa il risultato.

Ora io credo che per la prima volta dopo tanti anni a questa parte un risultato potremmo portarlo a casa noi. Sappiamo che è importante raggiungere un numero di presenze necessarie per riportare in Parlamento una forza politica che riaccenda un dibattito critico ormai spento da anni a causa della mancanza totale di una vera opposizione: anche le minoranze hanno i loro diritti e nessuna autorità può essere considerata legittima senza il consenso di coloro che devono sottomettersi alle leggi.

L’astensionismo, viceversa, non è uno strumento di opposizione né un metodo adatto per riappropriarci dei nostri diritti negati, e, come dici egregiamente tu stesso, non è che una “resa” che avvantaggerà chi governa oggi e certamente governerà anche domani, se glielo permetteremo.

Avremmo potuto unire le forze (e le idee) attraverso lo sforzo, che riconosco in primis al nostro Presidente Francesco Toscano e ai leader che hanno dato vita ad “Italia Sovrana e popolare”, se coloro che ce lo hanno impedito avessero rinunciato all’estremismo di qualche loro posizione eccessivamente “purista”, comunque credo lo si possa fare anche dopo il voto.

Sono convinta che sia importante avere contezza del fatto che non finirà tutto il 25, ma al contrario è dal 26 che bisognerà dar vita ad un nuovo inizio.

Conosco personalmente molti candidati di altre forze, altri li conosco perché ho seguito il loro percorso durante questo periodo e con loro condividiamo gli stessi principi. Questa area del dissenso farà di tutto per unirsi, almeno io credo fermamente in questo. Al di là delle diverse sigle e delle diverse identità dei vari movimenti politici, infatti, con molti di loro ci siamo trovati nelle stesse piazze e su fronti diversi a lottare insieme ben sapendo che non molleremo mai, e questa è la forza con la quale dobbiamo onorare i sacrifici che fecero i nostri padri, a partire da quelli costituenti.

In questo periodo ho pensato molto al lavoro da cesellatori che questi ultimi fecero per consegnarci una Costituzione come quella che abbiamo oggi a disposizione. Considerando le loro diversità, mi viene da dire: “andiamo avanti, ce la faremo, guardiamoci negli occhi e prima di aprire la bocca lasciamo aperto il cuore”, perché  solamente chi sarà capace di fare questo sarà in grado di sopportare anche i personalismi (che pure ci sono, siamo pur sempre uomini); ma se il cuore è aperto e rimarremo sempre disponibili all’ascolto ed aperti al confronto vinceremo la battaglia e quindi bisogna avere la forza di mettersi in gioco senza arroccarsi nelle proprie presunzioni e convinzioni egoistiche.

Non è facile scegliere chi votare certamente sceglieremo dopo aver escluso tutti quelli che a vario titolo hanno permesso l’attuale status quo. Per quanto mi riguarda ho iniziato ad ascoltare varie posizioni e a seguire i media non allineati che hanno mantenuto il senso critico e si sono dimostrati aperti al confronto.  Ho trovato in Ancora Italia e nel suo Presidente persone di levatura politica e morale non comune che mi hanno conquistata, ho letto lo statuto e con gioia ho trovato in esso anche la parola “Spiritualità”.

Non avrei mai pensato di trovarmi candidata. Sono diventata presidente della sezione di Ancora Italia di Arezzo e i miei amici e compagni di viaggio hanno visto in me un simbolo di questa lotta riconoscendo nel mio percorso personale un simbolo di onestà e integrità. Io ringrazio tutti quanti loro per questo riconoscimento che mi onora, dal momento che è assieme a loro che sono scesa nelle piazze per difendere la mia libertà, perché so che se non sei disposto a difendere la tua libertà non puoi certo combattere per quella degli altri.

Nel nostro programma ci sono dei punti fondamentali che ci accomunano alle altre forze che hanno dato vita alla lista Italia Sovrana e Popolare:

  • fuori dall’UE, fuori dalla NATO,  fuori dall’OMS,
  • no all’obbligo vaccinale e al green pass,
  • stop all’invio delle armi in Ucraina (e alle sanzioni che si stanno rivoltando contro di noi che questa guerra non l’abbiamo voluta).

Molti altri sono i punti sui quali devono essere aperti tavoli operativi con le altre forze in campo per la realizzazione di questo programma. Per quanto riguarda la salute (campo che data la mia professione sento più vicino) sono del parere che dovrà essere istituita una commissione parlamentare d’inchiesta per valutare le responsabilità civili e penali di chi ha gestito l’emergenza sanitaria di questo periodo e inoltre dovranno essere riparati i danni che le persone hanno subito, sia a livello fisico che lavorativo, in forza del ricatto imposto per mezzo dell’obbligo ad inocularsi questo siero sperimentale.

L’impegno primario di tutti dovrà essere rivolto alla ricostruzione di una sanità pubblica, universale e gratuita, modello secondo il quale si garantisce una copertura sanitaria ai cittadini, rispettando il principio in forza del quale potremo tornare ad assicurare un buono stato di salute a tutta la popolazione, e particolare attenzione andrà posta alla prevenzione come fonte primaria di salute, rifiutando un modello di sanità ospedale-centrica e restituendo importanza e risorse alla sanità territoriale.

Le Università dovranno tornare ad essere libere dalle lobby farmaceutiche e la ricerca scientifica dovrà essere liberata dai conflitti di interesse.

Grande impegno dovrà essere riservato alla manutenzione del territorio disastrato da decenni di cattiva gestione, e molta importanza avranno i passi che dovremo compiere per tornare all’esercizio della sovranità monetaria, condizione imprescindibile per tornare ad assicurarci le risorse necessarie per fare tutto ciò.

In conclusione, personalmente credo che debba esserci lo sforzo da parte di tutti noi per mettere mano ad una vera e propria ricostruzione di questa società a partire dalle sue stesse fondamenta. Dobbiamo rivedere le “regole del gioco”, e certamente non deve esistere più un potere come quello che si è visto all’opera in questi due anni da parte di un governo che si è arrogato il diritto di prescindere dall’attività legislativa del Parlamento, fonte primaria di legittimazione di ogni sovranità nazionale senza la quale nessun esercizio di sovranità popolare è neppure lontanamente concepibile.

Vorrei aggiungere un appunto personale che riprendo da un intervento di Mazzucco:

“QUANDO SI ENTRA NELLE STANZE PARLAMENTARI DEVI FARLO CON LA LETTERA DI DIMISSIONI IN TASCA, PERCHE’ SE NON AVRAI LA POSSIBILITA’ DI MANTENERE FEDE AL PROGRAMMA CON CUI TI SARAI IMPEGNATO DAVANTI AI TUOI CONCITTADINI, LA CONSEGNERAI A CHI DI DOVERE E TI DIMETTERAI”.

Caro Eugenio, spero di avere la possibilità di avere altri confronti con te perché sono fonte di arricchimento umano e professionale. Ti stimo molto e so che l’impegno che metti nella tua opera quotidiana al servizio della vera scienza, della medicina e della prevenzione nasce dall’amore per l’Uomo e per i figli in modo particolare. Grazie

Maria Teresa Turrini