Il Robert Koch Institut, l’ente che fa capo al Ministero federale della Salute tedesco ha deciso di raccomandare la vaccinazione con il vaccino mRNA Comirnaty (BioNTech/Pfizer) tra i 12 e i 17 anni solo nei soggetti fragili, che potrebbero presentare un decorso complicato in caso di Covid, in particolare adolescenti che soffrono di obesità o patologie del sistema immunitario, a chi ha manifestato insufficienza cardiaca, alcune forme di ipertensione e per le malattie in cui la funzione polmonare è compromessa in maniera permanente, per alcune patologie renali.
In Svezia un gruppo di 28 esperti medici ha recentemente esortato, in una lettera aperta inviata al quotidiano Göteborgs-Posten, a vaccinare solo i gruppi a rischio contro la Covid-19, ma non i giovani e i sani.

 “Dovremmo vaccinare solo coloro che hanno 65 anni e più o sono a rischio. Altrimenti rischiamo di ripetere gli errori fatali della vaccinazione antinfluenzale suina”,

quando si verificarono numerosi casi di narcolessia conseguenti alla vaccinazione contro l’H1N1.
Anche in Israele e Regno Unito esperti qualificati hanno richiesto la sospensione delle vaccinazioni ai ragazzi.
In Italia l’appello della Rete di Sostenibilità e Salute, sottoscritto sinora da oltre 1300 sanitari, richiede una moratoria sulla somministrazione del vaccino Covid ai bambini perché «la vaccinazione dei bambini non comporta sostanziali benefici diretti ai riceventi, data la bassa incidenza e le manifestazioni cliniche moderate della malattia nelle fasce pediatriche, né benefici di rilievo per la collettività, poiché i bambini non hanno un ruolo rilevante nella trasmissione del SARS-CoV-2. Inoltre, i vaccini in uso non azzerano la trasmissione dell’infezione, hanno durata sconosciuta ed efficacia ridotta su alcune delle varianti sinora emerse. Non è stata stabilita, ad oggi, la necessità e la frequenza di dosi di richiamo per mantenere l’immunità conferita con i vaccini (ma già si prospettano con insistenza rivaccinazioni almeno annuali), ed è sconosciuto l’effetto di una eventuale immunizzazione periodica. A fronte di benefici minimi o trascurabili non è opportuno esporre i bambini al rischio di eventi avversi conosciuti e comuni, anche se probabilmente in gran parte reversibili, e al rischio di eventi avversi a lungo termine ancora non individuati, ma possibili. La sorveglianza post-marketing delle vaccinazioni è iniziata da poco tempo; le informazioni su eventi rari ma pericolosi si potrebbero presentare nel corso degli anni, ed evidenziarsi essenzialmente con lo sviluppo di programmi di sorveglianza attiva, ancora oggi lacunosi o completamente assenti. Si ritiene che la vaccinazione da sola non possa portare alla “immunità di gregge”, quindi attualmente non esiste una giustificazione “altruistica” o “etica” nel vaccinare i bambini al fine di proteggere le popolazioni a rischio, già oggetto di un’intensa campagna vaccinale».

Gli eventi avversi a medio termine iniziano a manifestarsi: sono sempre più numerose le segnalazioni di miocarditi e pericarditi in giovani adulti maschi conseguenti alla somministrazione del vaccino.
Dopo aver permesso gli open day con Astrazeneca, nonostante le raccomandazioni di Aifa per la somministrazione dei vaccini a vettore virale riservata agli over 60, finalmente “le raccomandazioni del Cts sul vaccino saranno tradotte dal governo in modo perentorio” cioè si vieta la somministrazione di questa vaccinazione a chi ha meno di 60 anni. Non era mai successo durante la campagna vaccinale: fino ad oggi, infatti, l’esecutivo mai aveva seguito in “maniera perentoria” le indicazioni del Comitato coordinato da Locatelli. 
Ci auguriamo altrettanta sollecitudine nel seguire anche in Italia la strada tracciata dal Robert Koch Institut: sospendere subito la vaccinazione anti COVID ai ragazzi e adolescenti, prima di nuove dolorose tragiche morti.