30 aprile 2022: secondo atto autoritario del Presidente e collega dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma e Provincia (OMCeO) dottor Antonio Magi.
Il giorno 30 aprile 2022 si è svolta a Roma l’Assemblea per l’approvazione del bilancio dell’OMCeO. Questa Assemblea è stata convocata dopo che la precedente è stata arbitrariamente sospesa dal Presidente solo perché il primo punto dell’ordine del giorno non era stato approvato con una maggioranza a lui sfavorevole.
In questa occasione l’approvazione del bilancio è avvenuta per alzata di mano, senza l’effettivo conteggio dei voti e senza considerare il numero delle deleghe presentate da ogni partecipante. Il Presidente Antonio Magi ha rapidamente decretato l’approvazione, considerandola addirittura all’unanimità, nonostante i voti contrari di almeno la metà dei numerosi presenti.
Trascrivo le parole del mio intervento dopo l’autoritario conteggio dei voti:
“Sono un pediatra e sono iscritto all’Ordine dei Medici di Roma e Provincia da 35 anni.
Ho letto con sorpresa nei giorni scorsi quanto affermato dal Presidente Filippo Anelli della Federazione Nazionale degli Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri: “Un dato scioccante che fa riflettere e mostra quanto profonda sia la crisi legata alla perdita di fiducia nel futuro ossia alla mancanza di speranza di un domani migliore per la nostra professione che riguardano la volontà di lasciare la professione di circa il 30 % dei medici sotto i 44 anni”. È un dato estremamente allarmante di cui bisognerebbe tenere conto.
Per quanto riguarda oggi 30 aprile 2022, mi rivolgo a lei, signor Presidente, anche come collega: sono stato uno dei primi a votarla all’elezione dell’Ordine dei Medici di Roma e Provincia; avevo molta fiducia in lei, ma sono rimasto molto deluso da questa farsa di una votazione sommaria, che non mi sarei mai aspettato da lei. Questa votazione sommaria, senza il conteggio dei voti, è stata qualcosa di molto forte, più in stile dittatoriale che democratico. Qualcosa che non meritiamo signor Presidente, siamo dei Medici, siamo tutti Medici, siamo tutti colleghi.
Credo che non sia soddisfatto neanche lei, perché i voti si devono meritare signor Presidente.
Lei come nostro rappresentante, perché è davvero il nostro rappresentante, è colui che dovrebbe preoccuparsi delle nostre problematiche e dovrebbe preoccuparsi soprattutto di chi dissente piuttosto che cercare facili consensi.
Trovo davvero offensivo il suo comportamento, il ricorso immotivato alle forze di Polizia, ma perché? che bisogno c’era di chiamarle sia a dicembre che oggi?
Lei signor Presidente oggi ci ha imposto con violenza la sua volontà e di questo non potrà mai andare fiero fino all’ultimo dei suoi giorni.
I suoi giochetti politici non meritano più alcuna stima e continuo con le parole del Presidente della Federazione Nazionale degli Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri “Noi amiamo questa professione, chiediamo solo di poterla esercitare con l’entusiasmo di chi inizia” e non come sterili e decerebrati burocrati.”