Ecco perché il convegno del 19 novembre si terrà al cinema Odeon di Firenze e non alla Biblioteca delle Oblate come inizialmente comunicato.
Abbiamo richiesto il locale della Biblioteca comunale a luglio, ricevendo subito il consenso al suo utilizzo. Abbiamo quindi presentato l’iniziativa e concordato la locandina, che infatti era puntualmente comparsa sul sito ufficiale del Comune di Firenze all’url https://cultura.comune.fi.it/eventi-biblioteche/convegno-difendere-la-costituzione-creare-una-nuova-umanita“
Dopo qualche ora dalla nostra pubblicizzazione dell’evento sui social, mentre alcuni utenti richiedevano già l’iscrizione, ci è giunta una telefonata della referente della biblioteca, con cui avevamo parlato di dettagli poche ore prima, che ci comunicava che la sala non poteva essere concessa perché la richiesta era stata presentata in ritardo.
Ora, a prescindere dal fatto che consideriamo offensiva la sola mancanza di sforzo per trovare un pretesto più dignitoso, risposte del genere costituiscono il miglior strumento di misurazione del divario esistente in Italia tra retorica della democrazia e democrazia della vita quotidiana, che è poi a ben vedere quella che conta. Qualcuno ci deve spiegare su cosa mai possa fondarsi una democrazia se non sulla libertà di pensiero e di espressione, vissuta nell’esperienza quotidiana di ognuno di noi.
L’art. 11 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea recita: “Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche […]”
Il tema dell’incontro per il quale avevamo chiesto, ed ottenuto, la sala, riguarda la sentenza che la Corte Costituzionale emanerà il 30 novembre sull’obbligo vaccinale dei vaccini contro COVID-19.
Il clima di emergenza, la pandemia, la paura, gli alti tassi di mortalità, la crisi economica, tutto poteva essere invocato nei passati due anni a spiegazione delle misure discriminatorie, nei casi migliori, o persecutorie, negli altri, che sono state dispiegate contro chi si permetteva di dissentire in materia di obbligo vaccinale.
Ma ora, in uno scenario diverso, non contraddistinto più dalla paura e dallo stato di emergenza, qualcuno dei rappresentanti istituzionali può spiegarci quale sia la giustificazione di negarci il diritto “di ricevere o di comunicare informazioni o idee” che la Carta europea garantisce? Qualcuno, per essere più precisi, della Giunta di Firenze, che gestisce la Biblioteca delle Oblate, può spiegarci come mai le autorità pubbliche abbiano trovato modo di ingerirsi in un libero ritrovo di persone che attendeva, per l’appunto, alla semplice comunicazione di informazioni o idee?
Non abbiamo intenzione di passare l’interrogativo sotto silenzio. Abbiamo intenzione di ripeterlo, di scriverlo, di recarlo esposto, di manifestare in suo nome proprio nello stesso momento in cui ci riuniamo per “ricevere o comunicare informazioni o idee”.
Ed è per questo che ci riuniremo portando ciascuno un cartello con l’art. 11 della Carta Europea dei Diritti Fondamentali o con l’art. 21 della Costituzione Italiana sulla libertà di espressione. Volevamo partecipare ad un convegno sulla difesa della Costituzione Italiana: ne faremo anche l’occasione per denunciarne la violazione, non generica, ma nei fatti, non presunta ma sperimentata e toccata con mano.
Aiutateci a rendere questo convegno di esperti, una testimonianza visibile di pluralismo e di democrazia.
Per iscriverti basterà compilare il form a questo link shorturl.at/CEM06
Ti aspetto!