Fino al 30 luglio 2022 familiari e visitatori che vogliano accedere a RSA e strutture sanitarie e socioassistenziali devono essere in possesso della Certificazione verde Covid-19.
La CMSi – Commissione medico-scientifica indipendente ha esaminato la letteratura scientifica disponibile sulla capacità dei vaccini Covid-19 di ridurre il contagio e la sua trasmissione concludendo che l’efficacia vaccinale a distanza di mesi dall’ultima dose declina fino all’aumento di infezioni rispetto ai non vaccinati. È dunque possibile parlare dopo un certo lasso di tempo, quantificabile in pochi mesi e comunque inferiore rispetto ai 9 mesi previsti per la durata della certificazione da vaccino, di una vera e propria “efficacia negativa” (ne abbiamo parlato qui), che rende del tutto paradossale non solo l’obbligo di una certificazione da vaccino per l’accesso alle strutture sanitarie bensì anche e soprattutto l’obbligo vaccinale nei confronti dei sanitari motivato da una presunta tutela dei loro assistiti.
Addirittura i vaccinati con almeno 3 dosi sono una fonte potenziale di infezione molto maggiore dei non vaccinati e rappresentano quindi un paradossale maggior rischio per gli assistiti fragili.
Anche l’obbligo di vaccinazioni per i sanitari si dimostra ancor più irragionevole.
Come risolvere il problema?
Una soluzione potrebbe essere, in ambienti considerati ad alto rischio un tampone antigenico ogni 5-7 giorni darebbe garanzie di bassa contagiosità del tutto ragionevoli.
E’ ormai sicuro che lo stato di “vaccinato” non è affatto garanzia contro il rischio di contagiarsi e contagiare altri!
Qui il documento completo della CMSI.