Il 12° Rapporto AIFA sulla Sorveglianza dei vaccini anti-Covid-19 rileva un numero di sospette reazioni avverse molte centinaia di volte inferiore alla sorveglianza attiva americana e addirittura dei trial registrativi!

La Commissione Medico Scientifica Indipendente (CMSi) ha recentemente pubblicato un’analisi dei dati del 12° Rapporto AIFA sulla Sorveglianza dei vaccini anti-COVID-19 in cui sono riportate 100 segnalazioni di sospette reazioni avverse ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal vaccino usato e dalla dose.

Vediamo quali le principali obiezioni:

  • i tassi di segnalazione dopo la 2a dose sono inferiori rispetto alla 1a, ma i risultati ottenuti da studi clinici randomizzati e dai sistemi di sorveglianza attiva dicono esattamente il contrario.
  • gli eventi avversi italiani sono enormemente sottostimati sia rispetto ai dati prodotti dalle aziende farmaceutiche durante la sperimentazione che a quelli registrati dall’accreditato sistema di sorveglianza attiva “v-safe” dei CDC (Centers for Disease Control and Prevention) americani pubblicato il 28 ottobre ‘21 (Table 6); vengono infatti riportate per i 2 vaccini a mRNA:

– dopo la 1a dose 68.600 reazioni locali e 52.700 sistemiche ogni 100.000 dosi somministrate

– dopo la 2a dose 71.700 reazioni locali e 70.800 sistemiche ogni 100.000 dosi somministrate

– dopo la 3a dose v-safe del 6 febbraio 2022 informa che le reazioni avverse si sono verificate in misura circa intermedia tra la 1a e la 2a dose, salvo che per le reazioni che hanno richiesto assistenza medica, risultate più frequenti in assoluto dopo la 3a dose, in particolare con il vaccino Pfizer, che ha mostrato un aumento statisticamente significativo delle stesse.

Il Report AIFA (100 sospette reazioni avverse su 100.000 dosi) riporta invece una frequenza di segnalazioni fino a 1000 volte inferiore a v-safe. La sottovalutazione è maggiore per le reazioni severe (gravi) v-safe segnala un 11,9% di reazioni con impatto sulla salute dopo la 1a dose e un 32,1% dopo la 2a, oltre a circa il 20% dopo la 3a dose, per un totale del 64% circa di reazioni con impatto sulla salute per vaccinato con ciclo di base + booster; o, se si preferisce, del 21% di reazioni avverse gravi x 100 dosi, cioè 21.000 reazioni severe x 100.000 1e, 2e o 3e dosi somministrate. Ciò significa che v-safe riporta ~1.160 volte più reazioni avverse gravi  rispetto al Rapporto AIFA, che riporta solo 18,1 sospette reazioni gravi per 100.000 dosi.

Prendendo per buoni i dati v-safe e proiettandoli sui ~50 milioni di Italiani con più di 16 anni, si ottengono queste associazioni:

Incapacità di svolgere le attività giornaliere: ~13.250.000 persone

Incapacità di lavorare: ~8.050.000 persone

Richiesta di assistenza medica: ~450.000 persone

Ricovero ospedaliero: ~18.100 persone

  • anche negli adolescenti la sottostima è netta: nel periodo 27/12/2020 – 26/06/2022, è riportata per loro da AIFA una media dello 0,0038% di eventi avversi gravi dopo Moderna ma lo stesso RCT registrativo del prodotto riporta entro 7 giorni dalla seconda dose un 19,6% di reazioni avverse di grado 3 (severe, cioè gravi) nei soggetti del braccio attivo, di cui 15,6% di reazioni avverse severe sistemiche.  (RCT del vaccino Moderna su adolescenti). Dai dati emerge come anche la Covid-19 comporti ricoveri ospedalieri negli adolescenti, ma, se ci si attiene alle migliori prove (evidence), bisogna ammettere che i ricoveri dopo vaccinazione siano di più.
  • stessa cosa nei bambini per cui si ha una pubblicazione degli studi fatti su Moderna per bambini 6-11 anni. Gli autori, in pesanti relazioni finanziarie con il produttore, lo definiscono “sicuro”, ma le reazioni avverse di ogni tipo sono state il 93,2% dopo la 1a dose (moderate 31,5%, gravi 3,2%, una con ospedalizzazione), e 95,8% dopo la 2a dose (moderate 49,6%, gravi 11,6%) è quindi plausibile che la maggior parte dei bambini sperimenti «reazioni avverse locali moderate o persino gravi». Le reazioni avverse sistemiche moderate e gravi sono il 60,6% delle reazioni totali (vedere l’Appendice supplementare). In Italia, proiettando questo numero, avremmo 55.000 reazioni severe sistemiche, 18.500 severe locali, e 1.320 reazioni molto gravi. Il vaccino Pfizer autorizzato per la fascia 5-11 anni è risultato decisamente meno reattogeno, ma la sua inefficacia è imbarazzante. L’inefficacia è evidente da tempo anche in Italia, dove si è manifestato in modo ininterrotto dal 23 marzo al 27 luglio, data di pubblicazione dell’ultimo Bollettino settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità

Posto che non ci risulta siano in atto programmi di sorveglianza attiva in Italia, che i rapporti periodici AIFA sottostimano di 2-3 ordini di grandezza le reazioni avverse associate, che la sorveglianza passiva non è assolutamente idonea a dare un’idea dell’impatto sulla salute associato alle campagne vaccinali, che l’applicazione dell’algoritmo WHO-AEFI per i vaccini COVID-19 è fuorviante ci preme sottolineare come a maggior ragione per  i vaccini anti-COVID-19, che sono del tutto nuovi e che inducono i tessuti dell’ospite a produrre componenti virali per mesi e mesi con effetti ben lontani dall’essere chiari, sia indispensabile una indagine accurata e rigorosa riguardante gli eventi avversi.