La CMSi, con il Comunicato n. 6, chiede ai parlamentari di prendere il tempo e non affrettarsi a sottoscrivere il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-25 senza una discussione approfondita.
Il 24 gennaio 2023 il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie ha inviato al Ministero della Salute e dell’Economia e a vari Assessorati copia dell’intesa tra Governo, Regioni e Province autonome del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2023-2025 e relativo Calendario Nazionale Vaccinale. La CMSi rileva criticità nel proporre a bimbi e ragazzi, senza se e senza ma, ben 18 vaccini (oltre a quelli antiCOVID).
Prima di impegnarsi per tre anni con un piano vaccinale presentato il 30 dicembre 2022 riteniamo che vadano valutati in modo adeguato costi e benefici di ciascun vaccino e strategia vaccinale più adeguata, cosa che il documento citato non fa. Addirittura propone nuove procedure di vaccinazione con iniezione di molti vaccini (con più iniezioni) nella stessa seduta, di cui dovrebbero essere disponibili ampie prove di efficacia e sicurezza.
Nel documento dello Stato-Regioni si leggono alcune affermazioni generiche sull’aumento di qualche punto delle coperture a seguito della pubblicazione della legge “Lorenzin”, ma non c’è un’analisi dell’andamento epidemiologico delle malattie considerate. Non si parla di fare farmacovigilanza attiva per avere un reale riscontro del numero di eventi avversi (a maggior ragione necessaria se si introducesse la raccomandazione o addirittura l’obbligo per il vaccino anti covid).
Le proposte articolate dalla CMSi vanno in direzione della massima precauzione possibile con la convinzione che il dibattito scientifico senza
censure, e senza la pressione di un’urgenza che non c’è, sia il miglior modo di affrontare le decisioni politiche in ambito medico.