Non avendo avuto risposta alla lettera inviatagli il 4 gennaio 2023, la CMSi prova di nuovo ad aprire un dialogo con Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS.
Nonostante l’Organizzazione mondiale della sanità riconosca che Covid-19 non rappresenta più un’emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale, essa insiste nel sostenere la vaccinazione mondiale utilizzando vaccini la cui efficacia e sicurezza sono sempre più discutibili. Appare bizzarro che tale politica venga portata avanti nonostante l’evidenza che anche nei paesi che hanno raggiunto una copertura vaccinale molto più elevata l’epidemia non sia stata arrestata e che sia ormai palese il maggior rischio di infettarsi ad ogni richiamo negli individui vaccinati rispetto ai non vaccinati [ne abbiamo di recente parlato QUI]
La CMSi ricorda che la ricerca originaria ed i risultati utilizzati per l’approvazione d’emergenza non hanno fornito sufficienti garanzie circa la loro sicurezza. Infatti, il numero di decessi per tutte le cause tra i gruppi vaccinali è stato pari a (Moderna) o tendenzialmente superiore ( Pfizer-BioNTech) rispetto a quello dei gruppi che hanno ricevuto le iniezioni di placebo. Inoltre il doppio cieco è stato presto interrotto vaccinando anche i partecipanti al gruppo placebo, precludendo così un confronto equo in un follow-up a lungo termine e invalidando l’intero studio. I vaccini Pfizer e Moderna mRNA COVID-19 sono stati anche associati a un eccesso di eventi avversi gravi di particolare interesse nei partecipanti vaccinati rispetto ai controlli con placebo.
Oggi si stanno accumulando prove del fatto che, sia per i vaccini a mRNA che per i vaccini a vettore virale, i principali presupposti riguardanti la sicurezza erano falsi (vale a dire che l’esposizione post-inoculazione alla proteina spike prodotta dalle cellule del ricevente sarebbe stata immediatamente distrutta nel sito di l’inoculazione dopo essere stati esposti al sistema immunitario dei riceventi). Infatti, sempre più studi dimostrano che la proteina Spike – nota per essere la componente patogena più importante del coronavirus – si trova in molti tessuti della persona vaccinata e potrebbe essere essa stessa la causa degli effetti avversi della vaccinazione.
In assenza di una sorveglianza attiva nella maggior parte dei paesi, la reale incidenza degli effetti avversi è drammaticamente sottostimata e le conseguenze a lungo termine non sono note. La sorveglianza passiva si traduce in un’enorme sottostima delle reazioni avverse ai vaccini, anche gravi.
Soprattutto nei bambini e nei giovani adulti, i vaccini a mRNA potrebbero essere coinvolti nell’eccesso di mortalità osservato in un certo numero di paesi europei dalla settimana 22 del 2021 fino a tutto il 2022 e i primi mesi del 2023 [vedi Grafici e mappe – EUROMOMO 0-14 e 15 -44 anni].
La CMSi si ripropone come interlocutore indipendente e senza conflitti di interesse con la speranza di avere una discussione aperta con operatori sanitari e ricercatori altrettanto liberi.
QUI la lettera della CMSi a firma di Dott. Alberto Donzelli, prof. Marco Cosentino, Prof. Vanni Frajese, Dott. Patrizia Gentilini, Prof. Edoardo Missoni, Dott. Panagis Polykretis, Dott. Sandro Sanvenero, Dott. Eugenio Serravalle