Assis, insieme ad altre associazione, ha scritto una lettera aperta al Ministro della Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste.
Riteniamo che in Italia il settore del “biologico” debba avere un ruolo da protagonista e che i piccoli agricoltori siano custodi dell’immenso patrimonio agroalimentare e forestale del nostro Paese che la politica dissennata ha di fatto sconvolto. È proprio dalle piccole produzioni che occorre partire condividendo le conoscenze e le esperienze del mondo agricolo ottimizzando le operazioni colturali.

Il suggerimento è di far partire delle vere campagne di informazione alimentare attraverso concreti suggerimenti al consumatore che lo aiutino a visitare le campagne e ad acquistare a km zero il cibo per la sua famiglia, direttamente dal produttore, dando il giusto valore ad ogni cucchiaio di olio extravergine d’oliva senza residui tossici, ad ogni prodotto ortofrutticolo prodotto in modo naturale, ad ogni cereale originario-

La sovranità alimentare si può benissimo interpretare come il diritto di una nazione di scegliere e difendere il proprio sistema alimentare e decidere il proprio modello produttivo prendendo posizioni contrarie al cibo ‘artificiale‘ e proponendo un modello di produzione che mette al centro i prodotti di qualità, la stagionalità, le filiere corte e la centralità dell’agricoltore e delle aree rurali in cui opera.

Vogliamo davvero che l‘Italia torni ad essere un presidio di eccellenza e di sostenibilità e che le produzioni di qualità si percepiscano come una garanzia di crescita economica nel rispetto della salute e della sostenibilità ambientale.

Suggeriamo una revisione dei regolamenti del sistema DOP e IGP per valorizzare concretamente la biodiversità dei territori.

Chiediamo al Ministro di porre attenzione alle iniziative europee che aprono a scellerati interventi aerei a 3 metri di distanza da ospedali e fiumi, bambini e parchi, abitanti e monumenti, per irrorare sostanze tossiche mentre il divieto di usare prodotti chimici per il diserbo esiste sin dal 2009 nell’ Unione Europea ed è legge attuativa in Italia dal 1° gennaio 2014 (punto 4 allegato III Dlgs 150 /2012) risultando una novità così eclatante da esserne tuttora tollerato l’uso fuorilegge, consentendo alle multinazionali farmaceutiche che dominano la scena mondiale di commercializzare in Italia ben 7 milioni di kg di tali principi attivi non ammessi in agricoltura biologica sui 12 milioni di kg complessivamente venduti in Italia (dati Istat).

Mettiamo in guardia anche dall’idea di incentivare con soldi pubblici, già erogati, un laboratorio dedicato alla “genomica”; lo riteniamo molto pericoloso e temiamo che la deregolamentazione dei nuovi ogm che i portatori di interesse stanno sponsorizzando a Bruxelles consegnerà i nostri campi e tutta la nostra biodiversità agraria che il mondo ci invidia, ad una sperimentazione che potrà solo contaminarla irreversibilmente “attraverso programmi di sviluppo congiunto pubblico-privato” che non nascondono “l’obbiettivo di promuovere la crescita scientifica ed economica dell’industria sementiera” ormai in mano a quattro grandi multinazionali e quattro fondi di investimento che tutto presagiscono tranne il perseguimento della Sovranità alimentare.

QUI il testo integrale della lettera