Nel suo bel romanzo La lega antiNatale lo scrittore irlandese Michael Curtin racconta di un gruppo di bizzarri ed eccentrici personaggi che intendono organizzare un piano di sabotaggio dell’odiata festa del Natale. È certo che qui da noi avrebbero potuto trovare ottimi alleati, anche se non fra gli emarginati, ma piuttosto nell’establishment che, sul Natale ama sbizzarrrsi. Ricordate cosa dicevano i vari Conte, Speranza e CTS nell’autunno del 2020? Chiudiamo ora e “se seguiremo le regole per tenere la curva sotto controllo, riusciremo così ad allentare le misure e affrontare dicembre e le festività natalizie con maggiore serenità” (Giuseppe Conte). Ricordiamo tutti com’è andata a finire, tutti rinchiusi e coprifuoco fino alle soglie dell’estate. Un ritornello che si ripete ancora, ma con la variante dei vaccini che, non saranno salvifici come gli stessi esperti ci assicuravano, la Capua parlò sciaguratamente di miracolo che in due mesi avrebbe risolto tutto, ma creano invece una bella discriminazione.
Già, perché avremo un Natale a due vie, in una i beatificati da sacro vaccino che potranno forse festeggiare, ma non più di otto a tavola raccomanda il prof. Menichetti, e gli altri, i reietti che come il povero Charlot, potranno soltanto stare a guardare e a debita distanza i festeggiamenti. L’ha detto anche San Draghi per i no vax non ci sarà festa, ma “speriamo che possano tornare a fare parte della società”, per loro ‘un mondo a parte,’ come si intitolava il film di Chris Menges sull’apartheid in Sudafrica. Il paragone offenderà qualche anima bella dei nostri media? E allora come definire queste parole del prof Lopalco che, sempre più lugubremente, ha detto: “A Natale non entriamo nelle case dei non vaccinati. E non invitiamoli”, se non un esplicito invito a emarginare, a escludere, con buona pace di tutta la retorica sull’inclusione? Ma il vero killer delle feste è sempre il gagliardo Pregliasco che già a ottobre ammoniva: “I pranzi di Natale sarebbe meglio rimandarli all’anno prossimo. Meglio fare su Zoom o Skype.”, ma si sa che il prof ha in uggia i contatti umani, e nel suo curriculum ci sono surreali raccomandazioni come l’astenersi da rapporti sessuali fra conviventi e in ogni caso che non superino mai i 15 minuti o l’ideona di indossare la mascherina in spiaggia e lanciare la moda dell’abbronzatura con rettangolo bianco. Per il cenone raccomanda distanziamento, finestre aperte da Siracusa a Tarvisio e niente baci e abbracci, ma la soluzione ideale è la sua “Io sono un noto asociale quindi a casa, da soli“. Così fra un sociopatico e un menagramo un problema però l’abbiamo risolto, cosa regaliamo ai nostri bambini? Ma un bel vaccino che, ci assicura un altro arruolato nella lega antiNatale, l’ardito Bertolaso, renderà felice tutta la famiglia! Buon Natale?