La sorveglianza della malattia invasiva provocata da questo batterio in Francia ha evidenziato un aumento significativo della malattia a causa di sierotipi non vaccinali dal 2015 sia nei bambini che negli adulti, così come descritto nel Regno Unito, Germania, Svezia. E’ un fenomeno descritto col nome di “rimpiazzo dei siero-tipi”.

Lo studio sull’incidenza della meningite e delle altre malattie invasive da pneumococco (PID) in Francia condotto dal 2001 al 2017 (250 ospedali, 75.903 pazienti di cui il 50% adulti over-65 e il 6% bambini di età inferiore a 2 anni) ha evidenziato che, con l’avvento del vaccino antipneumococcico, PCV7 sostituito dal 2010 con il PCV13, è stata registrata inizialmente una progressiva riduzione di ogni tipo di PID a tutte le età. Peraltro, tra il 2014 e la fine del 2017, a causa dell’emergere di ceppi di rimpiazzo (principalmente i sierotipi 24F nei bambini e 12F, 22F, 9N e 8 negli adulti), si è assistito a un rebound dell’incidenza delle PID (sia di meningiti che di altro tipo) con un aumento di quasi il 100% dei casi nei bambini sotto i due anni di età e di circa il 30% nei soggetti di età superiore a 65 anni.

Ma ancora di più riporta lo studio belga basato sulla sorveglianza epidemiologica della PID in Belgio tra il 2004 e il 2018, anni. Anche qui, dopo una progressiva riduzione delle PID con l’introduzione dei vaccini coniugati, è documentato un significativo aumento dei casi pediatrici negli ultimi due anni in prevalenza dovuto all’emergere di un ceppo 19A (pur contenuto nel PCV10), geneticamente mutato rispetto a quello che circolava negli anni precedenti.

Eradicazione

Il fenomeno delle varianti sembra essere destinato a perdurare, perché, ad oggi, non è immaginabile l’eradicazione del Sars-Cov-2. L’unico virus eradicato ad oggi è quello del vaiolo, con una strategia che ha visto vaccinazioni universali combinate a vaccinazioni mirate ai possibili contatti degli individui ammalati, con isolamento e quarantena degli individui affetti, facilmente identificabili, per le caratteristiche cliniche della malattia, a differenza dei malati di Sars-Cov-2, che sono in alta percentuale asintomatici o con sintomi non specifici e pertanto non facilmente identificabili. Morbillo e poliomielite hanno sintomi specifici; eppure, nemmeno questi due virus sono stati eradicati, nonostante siano oggetto di programmi globali di eradicazione che vanno avanti da decenni, la vaccinazione sia già diffusa a gran parte della popolazione mondiale, non ci siano problemi di produzione di vaccino, e l’unico ospite sia l’uomo.

Intanto, rafforzare le nostre difese

Stili di vita salutari riducono le malattie croniche e rafforzano lo stato di salute e le difese immunitarie,qui mentre una reale conversione verde del modello di sviluppo promuove la sostenibilità ambientale ed ecologica. qui

Abitudini alimentari corrette possono favorire o contrastare lo stato infiammatorio associato all’invecchiamento. I gruppi di alimenti che dimostrato capacità di influenzare la mortalità totale e quella da malattie infettive, e quindi da consumare regolarmente, sono:

  • Cereali integrali e fibra alimentare
  • Frutta secca oleosa
  • Frutta e verdura di stagione, preferibilmente biologica o biodinamica
  • Agrumi (per l’esperidina contenuta nella parte bianca del frutto)
  • Pesce

Occorre ridurre il consumo di

  • Carni rosse e lavorate e zuccheri semplici.

Evitare il fumo di tabacco e praticare regolarmente attività fisica adeguata all’età.

 

Si segnala che i pazienti italiani deceduti fino al 27-2-21 positivi a Sars-CoV-2 (età mediana 83 anni: 86 per le donne, 80 per i maschi)qui avevano un numero medio di 3,6 patologie (in ordine decrescente di frequenza ipertensione, diabete di tipo 2, cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale, demenza, insufficienza renale cronica, BPCO, cancro attivo… tutte condizioni in ampia misura prevenibili con miglioramento degli stili di vita e delle condizioni ambientali). Solo il 3,1% dei deceduti non aveva patologie croniche, mentre oltre i due terzi ne avevano 3 o più.

Anche i vaccini sono indubbiamente importanti per parte della popolazione, ma inseguire le varianti di questo virus e nuove epidemie con vaccini sempre nuovi non sembra la strategia principale, come non sembra realistico puntare su continue rivaccinazioni universali.