La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata e offerta gratuitamente alle donne che, all’inizio della stagione epidemica dell’influenza, si trovino nel secondo o terzo trimestre di gravidanza.
Questa raccomandazione si basa su studi osservazionali che sono notoriamente soggetti a bias. Con questo termine si indicano gli errori sistematici che possono presentarsi nel disegno o nell’esecuzione di uno studio e che determinano stime non corrette, con una sopravvalutazione dell’efficacia e della sicurezza del vaccino. Questo è ciò che appare essere avvenuto con gli studi osservazionali che riguardano la vaccinazione antinfluenzale delle donne in gravidanza: si parla di bias del vaccinato sano. Infatti, le donne con un grado più alto di istruzione, che adottano comportamenti più salutari e che ricercano un’assistenza medica migliore potrebbero aderire maggiormente alle vaccinazioni raccomandate da medici, società scientifiche e autorità sanitarie.
E’ fondamentale nell’ambito di queste ricerche, ottenere informazioni sull’efficacia e sulla sicurezza dei vaccini per mezzo di studi controllati randomizzati (randomized controlled trials, RCT). Le revisioni della Cochrane hanno individuato solo un RCT con “basso rischio di bias” i cui risultati non erano chiari in termini di ricovero e decessi materni, perinatali e infantili, con un eccesso di effetti locali. Il vaccino antinfluenzale inattivato fornisce alle donne in gravidanza una protezione incerta o molto limitata contro l’influenza e le sindromi influenzali. Alcuni studi osservazionali hanno suggerito possibili effetti avversi a seguito della vaccinazione.
In linea con le conclusioni dei revisori della Cochrane, prima di promuovere vaccinazioni antinfluenzali stagionali universali delle donne in gravidanza, sono necessari ulteriori studi per i vaccini antinfluenzali con disegni di studio e gruppi di confronto appropriati. Nel frattempo, la v

 

accinazione nel periodo dal secondo al terzo trim

estre dovrebbe essere proposta comunicando le incertezze che ancora sussistono e promuovendo scelte informate. Inoltre, sembra ragionevole applicare il principio di precauzione e astenersi dal vaccinare nel primo trimestre di gravidanza.

Donzelli antinfluenzale in gravidanza Senato 2018

Ciò non significa lasciare le donne indifese poiché esistono altre utili misure comportamentali e ambientali che possono ridurre la malattia infettiva.

 

 

IL CENTER FOR DISEASE CONTROL DEGLI STATI UNITI CONSIGLIA DI:

  • lavarsi spesso le mani con acqua e sapone (se non disponibile, con un prodotto per le mani a base alcolica); evitare di toccarsi occhi, naso e bocca
  • stare lontani da persone malate e far sì che siano altri a prendersi cura di persone malate che abbiano presumibilmente contratto l’influenza nell’ambito famigliare
  • incoraggiare buone maniere preventive, quali la mano alla bocca quando si tossisce e l’igiene delle mani, tra i contatti più stretti

ALTRE MISURE UTILI POSSONO ESSERE:

  • Non fumare ed evitare ambienti in cui è presente fumo. I fumatori presentano maggiori infezioni, malattie e complicazioni a livello respiratorio.
  • Evitare posti chiusi e affollati nelle settimane in cui l’epidemia di influenza si verifica a livello locale, preferendo orari con poco traffico e/o indossare mascherine
  • In presenza di soggetti malati in casa, evitare il più possibile gli antipiretici per trattare la febbre: potrebbero aumentare ed estendere la trasmissione delle infezioni associate. A livello di popolazione, i dati suggeriscono che sopprimere la febbre aumenta il numero atteso di casi di influenza e morti negli Stati Uniti, con un aumento stimato del 5% (95% IC: 0,2–12,1%)

Adottare altre abitudini salutari: evitare lavoro eccessivo e assicurarsi il riposo, perché lo stress abbassa le difese. Mangiare e bere cibi sani, praticare regolare esercizio fisico (evitando l’eccesso) per mantenere una funzionalità immunitaria ottimale

L’articolo di Alberto Donzelli Vaccinazioni antinfluenzali per tutte le donne in gravidanza? Sono necessarie prove migliori Int. J. Environ. Res. Public. Health 2018,15, 2034, di cui pubblichiamo la traduzione, esprime in maniera completa i dubbi e le incertezze di questa pratica.

Leggi l’articolo del dott. Donzelli QUI