AsSIS si associa alla CMSi nella richiesta a Governo e Amministrazioni regionali di aprire una discussione franca sul tema delle reazioni avverse al vaccino Covid considerando in prima istanza l’“aumento del rischio di sviluppare miocardite e pericardite” con casi che “hanno richiesto terapia intensiva e si sono osservati casi fatali” come EMA e Commissione Europea hanno dichiarato nella nuova versione dell’All. 1 alle decisioni di autorizzazione dei vaccini Pfizer e Moderna.
In particolare facciamo un appello affinché il Ministro della Salute Prof. Schillaci, il nuovo Commissario Straordinario ISS Prof. Bellantone, il nuovo Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute Prof. Vaia o un Centro Regionale di Farmacovigilanza facciano uno screening offrendo semplici accertamenti immediatamente prima e pochi giorni dopo la vaccinazione.
Sarebbe sufficiente che un paio di regioni effettuassero gli esami su alcune migliaia di soggetti ciascuna per disporre di numeri sufficienti per escludere o confermare i risultati degli studi di sorveglianza attiva già pubblicati.
Quanto reso disponibile da AIFA il 14 e 15 settembre (nei Riassunti Caratteristiche Prodotto, voci Miocardite e pericardite) non è una novità scientifica, poiché ad esempio già nel giugno 2021 JAMA (Editoriale di Shay e Shimabukuro dei CDC USA) riportava: “JAMA Cardiology descrive casi di miocardite acuta verificatisi tra persone che hanno ricevuto vaccini Pfizer-BioNTech o Moderna basati su mRNA autorizzati USA”.
Le affermazioni
- che le mio-pericarditi da COVID-19 siano comunque più frequenti di quelle vaccinali,
- che le mio-pericarditi post-vaccinali siano comunque in media più lievi,
- che le mio-pericarditi post-vaccinali siano comunque rare (tra 1/1000 e 1/10.000) o molto rare (tra 1/10.000 e 1/100.000),
sono parziali e non supportate da studi scientifici.
Purtroppo, in varie regioni italiane, si assiste anche ad aumenti di mortalità in fasce di età infantili e adolescenziali (specie femminili), si veda ad es. la situazione della regione più popolosa, la Lombardia:
Certo miocarditi e pericarditi non sono gli unici fattori potenzialmente responsabili di eccessi di mortalità nei giovanissimi, ma vanno anch’esse considerate, a maggior ragione dopo quanto hanno riscontrato alcuni studi internazionali di sorveglianza attiva da noi commentati QUI e QUI.