Pubblichiamo lettera di una mamma che come noi ritiene che l’attività sportiva sia un diritto per giovani e meno giovani.
Eccomi a spiegare la protesta di oggi e di domani: cerchiamo di cambiare il modo di percepire la realtà.
L’azione di protesta di oggi non era per me, né per la situazione complicata che da mesi sto vivendo, ma soprattutto per tutelare la mia clientela e anche in modo generale la clientela tutta che gravita intorno alle asd in maniera personale o indiretta con un figlio o un anziano o un disabile.
Stanno trattando il mondo dello sport con disprezzo. Non rappresentiamo evidentemente una fonte di guadagno sufficiente per volgere gli interessi.
Con il nuovo dpcm hanno già in pratica deciso che la settimana prossima chiuderanno tutte le attività sportive: palestre, attività di squadra e allenamenti.
Pensate infatti che nonostante le raccomandazioni del CONI hanno scelto di spostare gli orari delle lezioni scolastiche delle superiori al pomeriggio, così da impedire ai ragazzi di continuare a seguire lo sport.
Ci hanno definito il superfluo, senza alcun rispetto verso la nostra qualifica professionale. Anni di studio. Due lauree. Investimenti economici e lavorativi al pari di qualsiasi altra impresa.
Lo sport è salute e benessere. È il primo mezzo per salvaguardare la salute fisica e mentale ed al momento anche l’unico strumento socialmente aggregante.
Ci hanno dipinto come gli unici responsabili del contagio, puntando il dito senza cognizioni scientifiche e senza alcun rispetto. Noi società sportive, che da marzo seguiamo alla lettera protocolli in continua mutazione, con la rigidità di chi vuole offrire un servizio affidabile e sicuro, disposti a limitare le entrate con classi a numero chiuso. Hanno e stanno giocando in questo modo con le paure della gente, facendo ricadere sul nostro operato dubbi sempre più forti e demotivando alla pratica sportiva.
Il dpcm messo in questi termini farà chiudere tutto nel giro di sette giorni e saranno pure puliti verso l’opinione pubblica in quanto se chiuderanno sarà colpa di quelle asd che a detta loro non rispettano le regole, ma non sarà così. Hanno deciso e basta.
Gli aiuti non esistono. Da anni arrivavamo a stento precisi e ora sarà un anno che non ci si tira fuori uno stipendio vero. Dalla chiusura di marzo a settembre abbiamo avuto più di 15mila euro di rimessa che abbiamo tirato fuori finendo i risparmi pur di non fallire. L’affitto c’è sempre stato da pagare così come tutte le bollette al fronte di zero entrate nè per me né per mio marito che è allenatore
E come noi tantissime altre famiglie che hanno fatto dello sport il loro MESTIERE.
Io a questo punto vi comunico che non smetterò di insegnare. Che se mi diranno di chiudere resterò aperta. Che da lì non mi ci schiodo perché l’alternativa è cancellare kinesiosport per sempre. Non riusciremo a reggere un’altro stop.
Gli scioperi sono proprio questo e non come siete abituati a scuola con il preavviso e la decurtazione di 100 euro dalla busta paga.
Gli scioperi creano un disservizio in modo da rendere un problema visibile all’opinione pubblica e tutti meritano di sapere, grandi e piccoli.
Io voglio che le bambine possano continuare a ballare, gli anziani a curarsi, le signore tenersi in allenamento e che i disabili e le loro famiglie abbiano la giusta essenziale assistenza.
Con amore rabbia e lacrime
Buonanotte