Ancora una volta, i media mainstream hanno completamente ignorato quelle che avrebbero dovuto essere le notizie da prima pagina. Secondo un informatore che ha lavorato allo studio di fase 3 sul vaccino Pfizer per la COVID nell’autunno del 2020, i dati sono stati falsificati, non è stato rispettato il cieco sui pazienti, l’azienda ha assunto persone scarsamente addestrate per somministrare le iniezioni e il follow-up sugli effetti collaterali segnalati è rimasto molto limitato.
Ciò che rende il silenzio dei media ancora grave è che questa rivelazione è stata pubblicata sul British Medical Journal. Paul Thacker, giornalista investigativo per The BMJ, scrive nel suo rapporto del 2 novembre 2021:
“Rivelazioni di cattive pratiche in una società di ricerca a contratto stanno aiutando a sollevare interrogativi sull’integrità dei dati e sul controllo normativo dello studio chiave sul vaccino contro la covid-19 di Pfizer… [Per] i ricercatori che, durante quell’autunno, stavano testando il vaccino di Pfizer in diversi siti in Texas la velocità potrebbe essere andata a scapito dell’integrità dei dati e della sicurezza del paziente… Il personale che ha condotto i controlli di qualità è stato sopraffatto dal volume dei problemi che stavano riscontrando”.
Dati falsificati nei Pfizer Trial da parte di una organizzazione di ricerca
L’informatore in questione è Brook Jackson, revisore esperto di sperimentazioni cliniche ed ex direttrice regionale della Ventavia Research Group, un gruppo di ricerca incaricato di testare il vaccino COVID di Pfizer in diverse aree in Texas. La Jackson ha ripetutamente “informato i suoi superiori della cattiva gestione del laboratorio, delle preoccupazioni per la sicurezza del paziente e dei problemi di integrità dei dati”, e dal momento che le sue preoccupazioni sono state ignorate, in fine ha prodotto una denuncia via mail alla Food and Drug Administration degli Stati Uniti.
La Jackson, che è stata licenziata lo stesso giorno della sua denuncia alla FDA dopo appena due settimane di lavoro, ha fornito al BMJ “dozzine di documenti aziendali interni, foto, registrazioni audio ed e-mail” a dimostrazione che le sue preoccupazioni erano fondate.
Evidentemente Ventavia non era in grado di stare al passo con le richieste di inserimento dati tralasciandoli come risulta da
- una registrazione di un incontro a fine settembre 2020 tra la Jackson e due somministratori in cui si può sentire un dirigente di Ventavia spiegare che la società non era in grado di quantificare i tipi e il numero di errori riscontrati quando veniva esaminata la documentazione per il controllo di qualità.
- un’e-mail inviata da ICON, l’organizzazione di ricerca a contratto con la quale Pfizer ha collaborato, n cui si parla chiaramente del fatto che non è rispettato il protocollo di inserimento dei dati anche di soggetti con reazioni avverse che non venivano mai approfondite
Nella sua denuncia alla FDA, Jackson ha elencato una dozzina di incidenti preoccupanti, inclusi i seguenti:
- I partecipanti non sono stati monitorati dal personale clinico dopo aver ricevuto il vaccino
- I pazienti che hanno manifestato reazioni avverse non sono stati prontamente valutati
- Non sono state segnalate deviazioni dal protocollo
- Le fiale del vaccino Pfizer sono state conservate a temperature improprie
- I campioni di laboratorio sono stati etichettati erroneamente
Altri testimoni hanno poi rivelato che:
- mancavano dipendenti sufficienti per eseguire tutti i tamponi ai partecipanti che avevano riportato sintomi simili a COVID, per testarne l’infezione.
Nel documento di sintesi di Pfizer, presentato alla riunione del comitato consultivo della FDA per l’autorizzazione all’uso di emergenza, non è stato annotato o affrontato nemmeno uno dei problemi che la Jackson aveva sollevato nella sua denuncia.
La FDA è andata avanti, concedendo l’autorizzazione all’uso di emergenza del vaccino Pfizer il giorno seguente, inoltre, la FDA ha pubblicato nell’agosto 2021 report delle sue ispezioni dichiarando di aver ispezionato solo nove dei 153 siti di studio e Ventavia non era tra questi.
Anche Pfizer è coinvolta nell’insabbiamento delle criticità denunciate: poco dopo il licenziamento della Jackson, la ditta è stata informata dei problemi che lei aveva evidenziato ma, nonostante ciò, ha stipulato nuovi contratti con Ventavia per condurre non meno di quattro prove aggiuntive: una per i vaccini COVID nei bambini e nei giovani adulti, uno per il vaccino COVID nelle donne in gravidanza, una prova con iniezione di richiamo e uno studio sulla sperimentazione del vaccino RSV.
Quindi, chiaramente, Pfizer può fingere ignoranza e proclamare di aderire al “più alto livello scientifico, etico e di standard clinici” ma sono solo parole non credibili finché non si dissocia dagli appaltatori che falsificano i dati o minano l’integrità delle prove…
Pfizer continua a fare il suo lavoro di marketing ipnotizzando il pubblico, grazie al potere sui mezzi di comunicazione, come nella pubblicità del vaccino per i bambini piccoli in cui si fa loro pensare che farsi vaccinare contro la COVID li renderà dei supereroi. Non importa il fatto che i dati di prova grezzi di Pfizer non saranno resi disponibili fino a maggio 2025 e che ricevere il vaccino potrebbe ucciderli o danneggiarli permanentemente. (ricordiamo Pfizer nel 2009 ha ottenuto il record di 2,3 miliardi di dollari in multe per marketing fraudolento e frode sanitaria)
Peter Doshi, in un articolo del 2020 scriveva:
“La trasparenza dei dati non è un oggetto ‘bello da avere’. Richieste fatte senza avere accesso ai dati — che appaiano in pubblicazioni sottoposte a revisione paritaria o in preprint senza peer review — non sono affermazioni scientifiche. I prodotti possono essere commercializzati senza accesso ai dati, ma i medici e le società professionali dovrebbero dichiarare pubblicamente che, senza trasparenza sui dati completi, si rifiuteranno di accettare i prodotti COVID-19 come basati sulla scienza.”
“Il punto che sto cercando di fare è molto semplice”, ha scritto Doshi. “I dati dei vaccini COVID non sono disponibili e non lo saranno per anni. Eppure, non stiamo solo “chiedendo” ma “costringendo” milioni di persone a farsi questi vaccini … Senza dati, non è scienza.“
La mancanza di chiarezza e di domande “scomode” fatte da giornalisti mina la fiducia nelle istituzioni democratiche e nella salute pubblica perché dà ai cittadini più attenti l’impressione che i media mainstream stiano ignorando deliberatamente una grande storia per evitare di alimentare l’esitazione vaccinale.
Riferimenti:
- https://www.bmj.com/content/375/bmj.n2635 The BMJ 2021; 375:n2635 - https://www.transparimed.org/single-post/pfizergate Transparimed.org November 4, 2021 - https://www.pfizer.com/science/clinical-trials/integrity-transparency Pfizer Research Integrity & Transparency - https://twitter.com/GregHuntMP/status/1361438836371427331?s=20 Twitter Greg Hunt February 15, 2021 - https://www.cnbc.com/2021/08/30/japans-moderna-vaccine-contamination-woes-1-million-more-shots-suspended.html CNBC August 30, 2021 - https://maryannedemasi.com/publications/f/a-credibility-blow-to-pfizer%E2%80%99s-covid-19-vaccine Maryannedemasi.com November 3, 2021 - https://www.abc.net.au/news/2009-09-03/pfizer-fine-should-act-as-deterrent/1417140 ABC Australia September 4, 2009 - https://www.bmj.com/content/370/bmj.m3260 The BMJ 2020; 370; m3260 - https://www.independentsciencenews.org/health/designed-to-fail-why-regulatory-agencies-dont-work/ Independent Science News May 1, 2012 - https://independentsciencenews.org/wp-content/uploads/2012/03/EPA-Federal-RCRA-CE-process.png Independent Science News RCRA C&E Process Flow Chart