Leggendo la nota qui di seguito riportata si resta sbalorditi della straordinaria capacità tecnologica di cui dà prova Regione Toscana, non soltanto reperendo i nominativi di tutti i suoi cittadini da 0 a 100 anni secondo il loro personale status vaccinale (si immagina il registro aggiornato addirittura al minuto secondo) ma soprattutto rendendo tutti ii nominativi disponibili a una vasta platea di utilizzatori -che vanno dai medici e pediatri di base agli operatori sanitari- secondo ogni genere di criteri e filtri di accesso e consultazione.
Non ci si capacita che in così breve tempo il sistema sanitario pubblico sia stato in grado di organizzare un’architettura informatica di tale complessità quando da anni i cittadini vagano vanamente alla ricerca di rapidi contatti digitali per prenotare una banale prestazione ambulatoriale, senza desolanti giornate di attesa, o anche solo per ottenere, nello stesso modo, informazioni aggiornate e attendibili sulle sedi ed orari dei servizi offerti. Tutto ciò che il privato fornisce da anni con una semplicità a prova di qualsiasi utente “non nativo digitale” e che strappa continue fette di mercato al servizio pubblico relegato all’età della pietra ed esponendolo di conseguenza al ludibrio e al discredito, oggi come per miracolo è diventato possibile e immediato anche al brutto anatroccolo pubblico!
Viene dunque spontaneo chiedersi il perché di tanto precedente ritardo e non meno di tanta improvvisa perizia così largamente ostentata.
La spiegazione che viene fornita per incentivare il massimo uso del programma è che si deve favorire in ogni modo la PREVENZIONE, almeno di quelle malattie compendiate nell’elenco delle vaccinazioni disponibili. Questo modo di concepire e divulgare il concetto di “prevenzione” fa pensare alla vignetta di quel tale che avendo perduto la chiave di casa si ostina a cercarla intorno ad un lampione e all’amico che gli domanda se è convinto di averla persa proprio lì, gli risponde “Almeno qui c’è un po’ di luce”…
Dal programma realizzato della Regione Toscana si deduce che la prevenzione auspicata si può ottenere solo per le malattie per le quali si dispone di un vaccino in commercio. Ignari o indifferenti – e comunque inermi- davanti al numero pressoché infinito delle altre patologie infettive, si rimandano per forza di cose i cittadini ai prossimi capitoli del meraviglioso libro chiamato Scienza, capitoli da leggersi via via che l’industria farmaceutica sfornerà nuovi vaccini seguendo il passo inimitabile della ricerca (e, aggiungiamo, anche degli interessi commerciali che, come ci viene di continuo ripetuto, legittimamente la muovono).
A questo primo moto di meraviglia, ne segue subito un altro: l’assordante silenzio della categoria medica di fronte a questa decisione di politica sanitaria di far coincidere la nozione di prevenzione con una vera e propria “alluvione” vaccinale. La prevenzione primaria a cui guardava la L.833/1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, delineava ben altro orizzonte in cui i determinanti di salute erano da ricercarsi nel contesto di vita e di lavoro, nell’alimentazione, negli stili di vita, nell’eliminazione o almeno nel contenimento dei principali fattori di rischio. Di certo essa non si riduceva alla profilassi vaccinale, né alla prevenzione secondaria perseguita con gli screening di massa.
La classe medica, soggiacendo ope legis a insane decisioni politiche, sembra ormai caduta in catalessi, priva di discernimento e di etica, vieppiù incapace di esercitare la propria autonoma e indipendente facoltà di giudizio, dimentica dei pilastri fondamentali che hanno costruito nei secoli la pratica clinica e la scienza a cui essa dovrebbe rifarsi, invece di usarne fallacemente “il nome invano”.
Immaginiamo che adesso i solerti esecutori di questa occhiuta ricerca della “mancata propensione vaccinale” individuale si pongano alle calcagna dei loro assistiti e con ogni mezzo li assillino d’ora in avanti per braccarli e ricondurli alla ragione nell’impresa di vaccinare e rivaccinare ad oltranza tutta la popolazione come un’onda di piena che cresce e non si arresta.
Pare che sia stato il sistema meccanografico di schedatura realizzato dalla IBM a fornire ai nazisti i dati anagrafici che permisero loro di portare avanti la proficua e minuziosa caccia agli ebrei, partendo dalla Germania ed estendendola a tutta l’Europa occupata, trovando anche allora schiere di volonterosi scherani allineati in nome della “scientifica” purezza della razza.
Se cambiano i termini, non pare cambi invece l’adesione cieca e ottusa ad ogni vessillo che l’autorità sventola e, come acutamente videro Ivan Illich e Michel Foucault, ancora una volta la Medicina si presta a farsi braccio armato di azioni oppressive e discriminatorie.
Ci auguriamo che i medici ancora in grado di analizzare la portata di questo fenomeno insensato e parossistico reagiscano con un moto di sdegno alla nefasta intrusione nell’esistenza e nella coscienza degli individui rendendo l’arte medica degna di sopravvivere alla nuova barbarie che dilaga.
A TUTTI gli Operatori delle vaccinazioni
Gentilissimi, in questa fase di completamento delle attività di vaccinazione soprattutto pediatrica finalizzata al conseguimento degli obiettivi di copertura vaccinale previsti dai LEA, è fondamentale avere un quadro esatto e costantemente aggiornato degli inadempienti per le classi di età e le vaccinazioni previste. Si ricorda che a questo scopo SISPC mette a disposizione il REGISTRO INADEMPIENTI per i Pediatri di Libera Scelta, i Medici di Medicina Generale e gli operatori dei Centri Vaccinali secondo le rispettive competenze sulla fascia di popolazione di riferimento nel rigoroso rispetto della visibilità del dato a coloro che hanno effettive esigenze di gestione della eventuale chiamata attiva e della somministrazione del vaccino. Il registro consente di avere ELENCHI NOMINATIVI di soggetti che non sono in regola con le vaccinazioni di interesse e per l’età di riferimento, filtrati per i rispettivi assistiti nel caso di PLS/MMG o per l’intera popolazione territorialmente competente ai centri vaccinali di zona. Utilizzando gli opportuni filtri è quindi possibile fare ricerche mirate e quindi avere elenchi che consentono di individuare la porzione di popolazione di competenza su cui concentrarsi per una attività di chiamata attiva che possa consentire di recuperare coloro che non hanno ancora assolto all’attività di somministrazione del vaccino indagato. Il sistema di manuali on-line illustra in maniera dettagliata il funzionamento del REGISTRO INADEMPIENTI in modo da garantire un corretto utilizzo di tutte le funzionalità predisposte per una efficace azione di prevenzione. Maggiori informazioni le trovate qui e qui
Cordiali Saluti
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