Anche il dott. Luciano Proietti risponde alla richiesta fatta ai colleghi dal dott. Serravalle di dare un’idea, secondo la propria esperienza e specializzazione, di come affrontare le faringotonsilliti nei bimbi.
Alice è una bimba di 4 anni (nata nel mese di ottobre) che presenta tonsilliti acute batteriche recidivanti dall’età di 16 mesi. Gli intervalli di benessere variano da uno e tre mesi con intervalli maggiori in estate; nell’ultimo anno sono stati sette gli episodi infettivi trattati con terapia antibiotica – tampone sempre positivo allo Streptococco, temperatura oltre i 38,5 con punte di 39,5/40 della durata di 3-5 giorni. Trattamento antibiotico in ogni episodio a base di amoxicillina, amoxi/clavulanico, cefalosporine, azitromicina. Somministrazione associata di cortisone in alcuni episodi.
La madre, consigliata da amici, mi chiede una consulenza per capire se è possibile interrompere questa situazione, che sta esasperando la famiglia e la bambina.
Il pediatra di famiglia non sa come intervenire per interrompere questo stillicidio di infezioni recidivanti, se non consigliare terapia antibiotica preventiva a basso dosaggio.
I numerosi consulenti privati interpellati (pediatri, otorino, immunologi, allergologi), ripropongono terapie antibiotiche, cortisoniche, antistaminiche.
Alla visita la bimba si presenta in buone condizioni generali con un accrescimento staturo-ponderale adeguato (75° centile di altezza, 50° di peso), è tranquilla, sorridente, risponde bene alle domande, non sembra temere la nuova visita (immagino che sia più che altro rassegnata, forse infastidita).
E’ presente solo la madre che manifesta in modo pacato ma deciso, il suo disappunto, la delusione verso una medicina che cerca di curare ma non previene, lo sconcerto per non capire il perché di questa situazione, ma dimostra disponibilità a non rassegnarsi ed esprime la speranza di una soluzione definitiva.
Rispondo alla sua richiesta affermando che concordo con la sua analisi e che insieme cercheremo di capire.
La storia della bimba parte da una gravidanza fisiologica, voluta, primipara, decorsa con lieve diabete gestazionale, in benessere fisico e psichico. A termine di gravidanza però non sono presenti contrazioni, si prova ad indurre con ossitocina senza successo, per cui si procede al taglio cesareo. La bimba è sana. Apgar 9, peso gr 3.300. Viene attaccata al seno dopo qualche ora che la mamma si è ripresa. Si attacca bene, ma il colostro (primo latte) non sembra sufficiente a saziare la bimba; pertanto al terzo giorno viene somministrata, con biberon, una aggiunta di Formula (“latte artificiale”) che permette alla bimba di soddisfare la sua fame e tranquillizzarla. Nei giorni successivi la produzione di latte materno aumenta tanto da non rendere necessaria l’aggiunta di “Latte artificiale”. A casa l’allattamento procede bene, esclusivo, la bimba si sazia, il ritmo sonno/veglia/suzione è adeguato. La bimba dorme supina nel lettino a lato del letto materno. E’ presente qualche rigurgito saltuario. L’evacuazione è fisiologica con scariche frequenti di feci liquide gialle. La diuresi abbondante. La crescita è regolare secondo i parametri auxologici dell’OMS. Assunzione di vit D e K come da protocollo. Ai 2 mesi e mezzo di età vengono somministrate le prime dosi di vaccino: ESAVALENTE, ROTAVIRUS, PNEUMOCOCCO, ben tollerate. Non compaiono sintomi reattivi, se non una lieve dermatite al volto, che scompare nel giro di qualche giorno. Prosegue l’allattamento senza difficolta. Ai 3 mesi: vaccino MENINGOCOCCO B. Ai 4 mesi: 2° dose di ESAVALENTE, ROTAVIRUS, PNEUMOCOCCO. Riferita Lieve febbricola (37,8) non trattata e risolta in due giorni, sonno leggermente disturbato. A 4 mesi e mezzo ricovero in ospedale pediatrico per IVU (infezione vie urinarie), curata con amoxicillina. L’allattamento prosegue, ma la crescita ponderale rallenta e la bimba si mostra irritata con risvegli frequenti e pianti che si calmano con la suzione, ma che riprendono a breve. Si decide di introdurre una “giunta” al latte materno con la Formula già usata alla nascita, con immediata soddisfazione della bimba che riprende a dormire bene.
MA
In pochi giorni ricompare la DERMATITE al volto e si diffonde anche a braccia e gambe: il “latte” FORMULA usato come integrazione, contiene, come tutte le Formule ufficialmente validate, proteine del latte vaccino. Trattata con creme emollienti con poco risultato, viene consigliata pomata al cortisone nelle zone più coinvolte, che guariscono subitamente, ma riprendono dopo qualche giorno. Nonostante questa situazione, viene praticata la 2° dose di vaccino MENINGOCOCCO B. Febbre trattata con paracetamolo per due giorni, dermatite persistente. Prosegue allattamento “misto”: si cambiano i latti Formula ma senza significativi risultati: si cambia la ditta, ma non la sostanza, le proteine sono sempre da latte vaccino. Inizia svezzamento intorno al sesto mese in modo convenzionale: introduzione di frutta , verdura, farine, omogeneizzati di carne, parmigiano, yogurt. Si interrompe l’allattamento al seno. Fino ai 12 mesi l’alimentazione è cosi composta: “Latte “ Formula n 2, per tre pasti + 2 pasti con verdure passata, farine con glutine, omogeneizzati di carne e frutta, parmigiano, yogurt. Crescita costante, abbondante (75° centile); Alvo abbastanza regolare con feci formate. Qualche episodio di febbre trattata con antipiretici. A 11 mesi: terza dose di vaccino ESAVALENTE PNEUMOCOCCO. Intorno ai 12 mesi si sostituisce il latte Formula con il latte vaccino fresco diluito a ¾, cibi freschi, no omogeneizzati. Esempio di pasti quotidiani dai 12 mesi:
Colazione: LV 250 ml con 3-4 biscotti Plasmon, Metà mattina: frutta fresca; Pranzo: pastina o riso in Brodo vegetale con verdura passata, Olio oliva: 5 ml, Parmigiano: un cucchiaio, Carne o pesce 40/50 gr; Merenda: yogurt con frutta; Cena: pastina in brodo, Olio, parmigiano, Uovo o legumi; Prima di dormire. LV 250 ml senza biscotti.
A 13 mesi : Vaccino MPRV (morbillo, parotite, rosolia, varicella). A 14 mesi episodio febbrile con tosse: bronchite curata con antibiotico e aerosol di broncovaleas e clenil. A 16 mesi primo episodio di faringotonsillite febbrile con tampone positivo per streptococco: terapia antibiotica. Tonsilliti recidivanti fino a 15 gg prima della visita in corso. Ha da poco terminato l’ennesimo antibiotico. Ai tre anni inizia la frequenza alla scuola materna con poco interesse e scarso entusiasmo: non va volentieri; preferisce stare a casa a disegnare.
La madre riferisce con insistenza e quasi ossessione il sintomo della SUDORAZIONE che la assilla di giorno e di notte: “devo cambiare maglia più volte al di”, “si ammala spesso perché all’asilo non le cambiano la maglia quando suda”, “di notte non sta ferma un attimo, anche se dorme, e devo cambiare canottiera almeno una volta: bagna il cuscino con la testa sudata”
Altro sintomo persistente sono le AFTE che non riesce a debellare con i farmaci prescritti. I DOLORI ADDOMINALI RICORRENTI sono riferiti dalla madre più come sintomi psicosomatici perché, secondo Lei l’alvo è regolare: evacua tutti i giorni con feci formate.
Alla visita presenta sintomi obiettivi di :
- lingua impaniata
- occhiaie marcate, che la madre riferisce sempre presenti
- pelle degli arti secca
- Tonsille ipertrofiche
- Ipertrofia linfonodale regione del collo
Sintomi soggettivi:
- Dolorabilità alla palpazione in sede gastrica
Esami sangue eseguiti alcuni mesi prima:
valori infiammatori aumentati (GB, Neutrofili, PCR)
IgE mosse : 89
Es urine: PS 1028 pH 5,5
(Per brevità non riferisco la patologia famigliare genetica e acquisita, che interferisce poco con l’attuale situazione.)
ALIMENTAZIONE ATTUALE (dall’età di 18 mesi circa):
Colazione: Latte vaccino intero 300 ml con biscotti
Meta mattina: pane prosciutto
Pranzo (a scuola): primo, secondo, contorno, sec. Menù
Merenda yogurt con frutta
Cena: Piatto unico con cereali, verdura, carne o uovo
Prima di dormire : LV intero 300 ml
La madre riferisce che mangia molto (?) parmigiano
Calcolo approssimativo delle proteine assunte
LV 300 ml | 11 gr |
Pane (30 gr) prosciutto (20 gr) | 3,5 gr + 5 gr 8,5 gr |
Pranzo: cereali (60gr -6 gr), carne /pesce/uovo/ 10 gr | 16 gr |
Parmigiano (10 gr) 3,6 | 3,6 gr |
Merenda: yogurt 125 gr | 5 gr |
Cena: cereali ? 40/50 gr (5 gr) + carne ? 40/50 gr(10 gr) | 15 gr |
Parmigiano ? 10/20 gr | (3,5/7 gr) |
Prima di dormire LV 300 ml | 11 gr |
Totale proteine | 73 gr di cui 14 vegetali e 59 animali |
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Sono certamente valori approssimativi e variabili da un giorno all’altro, MA, rispetto ai valori consigliati dai L.A.R.N., sono quantità abnormi:
L.A.R.N. PROTEINE (SINU,2014) dal secondo anno di vita: 0.8/1 gr/Kg/die
Di cui metà di derivazione animale
La bambina a 4 anni pesava 18 Kg Pertanto 18 x 1 gr = 18 gr di proteine totali di cui 9 di origine animale
Proteine totali. 73 gr (circa) invece che 18 (quasi 4 volte il fabbisogno)
Proteine animali 59 gr (circa) invece che 9 (quasi 7 volte il fabbisogno)
Quale effetto produce l’eccesso proteico?
ACIDOSI METABOLICA TESSUTALE PERSISTENTE
Gli acidi prodotti dal catabolismo proteico sono eliminati per via renale, a condizione che l’assunzione di acqua sia adeguata
(per eliminare gli acidi forti: fosforico, solforico, urico, prodotti da 1 gr di proteine , occorrono circa 40 ml di acqua)
Pertanto per eliminare per via renale, gli acidi prodotti da 75 gr di proteine occorre bere circa 3 litri di acqua.
Questo non è possibile per un bambino.
L’organismo cerca in questa condizione di utilizzare una via di emergenza per l’eliminazione degli acidi, prima di arrivare ad aumentare la temperatura corporea (febbre):
Attraverso la PELLE con la SUDORAZIONE
E’ questo il sintomo più frequente nei bambini che assumono troppe proteine fin dal primo anno di vita
Pertanto la mia DIAGNOSI è: INFEZIONI ACUTE RECIDIVANTI da ACIDOSI METABOLICA TESSUTALE PERSISTENTE provocata da DISBIOSI per eccesso di proteine
LA BAMBINA SI AMMALA PERCHE’ NON RISPETTA , FIN DAI PRIMI MESI DI VITA, LE NECESSITA’ BIOLOGICHE DEL SUO ORGANISMO.
- Parto cesareo per mancata contrazione probabilmente dovuta a carenza materna di vit B12 (disbiosi)
- Assenza di somministrazione di probiotici alla nascita e nei primi mesi per compensare la disbiosi da TC: effetto dermatite
- Assunzione di Latte Formula alla nascita che favorisce una successiva sensibilità allergica alle PLV
- Somministrazione ripetuta di VACCINI anche in presenza di reazioni
- Mancato contatto fisico con la mamma nel sonno (distress da simpaticotono notturno)
- Posizione supina nei primi mesi favorenti il reflusso acido
- Assunzione di Latte vaccino intero dal primo anno di vita (alimento non fisiologico previsto biologicamente per la crescita del vitello)
- Svezzamento con cibi non fisiologici , acidificanti con eccesso di proteine, sale, fibra
- Assunzione smodata di antibiotici con relativa immunodepressione da disbiosi e ipovitaminosi
TERAPIA proposta;
- RIDUZIONE del consumo di proteine ai livelli consigliati dai L.A.R.N
- Eliminazione totale delle proteine di derivazione vaccina per almeno quattro /cinque mesi
- Sospensione della frequenza scolastica per un mese almeno, per eliminare l’immunodepressione dovuta al calo di linfociti, prodotta dallo stress cronico con produzione di cortisolo persistente
- Riequilibrio del microbiota intestinale con alimenti funzionali alla salute e probiotici
- Esposizione costante al sole senza creme protettive soprattutto al mattino fino alle 13/14
- Integrazione di vitamina D non assunta dopo il primo anno
- Integrazione di bicarbonati alcalinizzanti (Alkimo, Basenpulver GunaBasic, bicarbonato k GIORGINI)
Per 15-20 gg”
La madre, esterefatta dalla diagnosi e dalla terapia proposta, ma curiosa di sperimentare questa via impensata, imprevista, inimmaginabile (temeva di non dare cibo sufficiente) e inoltre molto economica (aveva speso un capitale per visite, consulenze, farmaci vari), esitava a dar credito alla proposta.
Non restava che provare anche se con qualche difficoltà organizzativa (scuola a casa, abitudini ai cibi)
A distanza di un mese la bimba
- Non sudava più (con stupore entusiasta della madre)
- Le occhiaie erano scomparse
- Dormiva tranquilla tutta la notte
- La pelle era morbida
- La lingua rosea
A distanza di cinque mesi la bimba non si è mai ammalata, ha ripreso la scuola, continua con la alimentazione proposta seguita ora anche dai genitori.
Questa è la descrizione di un caso di TONSILLITE RECIDIVANTE come altri centinaia trattati dai primi anni 80 trattati con successo secondo la medicina funzionale, come la gran parte delle patologie non solo pediatriche.
Come siamo arrivati a capire i fattori eziopatogenetici delle patologie infettive batteriche?
Alla fine degli anni ’70, dal ’76 al ’78, abbiamo svolto una ricerca presso la Clinica Pediatrica dell’Università di Torino sulla crescita dei bambini vegetariani in comparazione con quella dei bambini onnivori
Vennero seguiti 100 bambini (dai 2 ai 10 anni) di cui 50 con accurate misurazioni auxologiche
Il risultato fu che i bambini latto-ovo-vegetariani crescevano come gli altri, MA (dato sorprendente e inatteso) nessuno di questi aveva mai sofferto di tonsilliti, quando era “NORMALE” che dal secondo anno di vita, la totalità dei bambini fino ai 10/12 anni, soffrissero di ripetuti episodi di faringo-tonsillite batterica con placche.
Tanto che era consuetudine l’asportazione di tonsille e adenoidi dai 3-4 anni di età quando gli episodi infettivi superavano i 6-7 all’anno; ed era quasi la norma
L’unica differenza tra i due gruppi era che i vegetariani assumevano meno proteine.
La nostra ipotesi era che la tonsillite poteva essere favorita da un eccesso proteico, senza conoscerne peraltro il fattore favorente (l’acidosi e la disbiosi)
La correttezza della nostra ipotesi fu verificata proponendo ai genitori dei bimbi affetti cronicamente da tonsilliti recidive, di ridurre (dimezzare),la quota di cibo animale (latte, formaggio, carne, uova).
L’effetto, per chi accettava la proposta, fu di non avere più tonsilliti (ma anche altre patologie infettive e respiratorie e asmatiche e allergiche)
In quegli anni , molto più di oggi, l’alimentazione pediatrica consigliava l’assunzione di cibo animale a tutti i pasti fin dai primi mesi di vita proponendo latte vaccino dal 4°-5° mese
Non erano ancora comparsi i LARN e non si conoscevano ancora i fabbisogni dei nutrienti. Da allora, l’attenzione all’alimentazione, con l’aiuto dei LARN, ha permesso di migliorare la salute dei bambini ma non è sufficiente una alimentazione fisiologica per mantenere la salute!
La MEDICINA FUNZIONALE ha come obiettivo primario la SALUTOGENESI ovvero il mantenimento di una condizione di salute, intesa come “condizione metabolica di equilibrio psico-neuro-endocrino-immunitario, secondo i ritmi circadiani biologici, per mantenere una omeostasi organica fisiologica”; E’ una medicina
- PREVENTIVA basata sul rispetto delle necessità fisio-funzionali dell’organismo: luce, aria, acqua, cibo, movimento, abitazione, cultura, relazione psico-affettiva (fisiologia umana)
- PREDITTIVA con l’obiettivo di individuare i fattori di rischio genetici, famigliari, ambientali, individuali per valutare il proprio stato di salute (diagnosi di salute)
- PERSONALIZZATA che riconosce la grande complessità biologica degli esseri umani con peculiari caratteristiche genetiche, fisiche, metaboliche, psichiche, emotive e che pertanto mette al centro il singolo individuo nella valutazione diagnostica e nella prescrizione terapeutica; non cura la malattie, ma il malato; non impone protocolli terapeutici, ma terapie individualizzate
- (conosci te stesso)
- PARTECIPATA: non delega al tecnico terapeuta, la gestione della salute o della malattia, dando per scontato che solo i “tecnici” possano conoscere la medicina e la diagnosi e terapia delle malattie. Il rapporto terapeuta-paziente diventa paritario, non più basato sulla cieca fiducia nella prescrizione autoritaria del terapeuta, ma sul confronto e sulla condivisione delle decisioni (medico di se stesso)
- PLENARIA , olistica, globale, integrale: utilizza qualsiasi sostanza, farmaco, rimedio, tecnica per mantenere la salute, risolvere un disturbo, una malattia, ripristinare l’equilibrio omeostatico e metabolico, a partire dalle modalità terapeutiche naturali non invasive (sole, acqua, terra, calore, respiro, cibo, sali minerali, erbe, massaggio, reflessologia, osteopatia, psicologia, training autogeno, meditazione, yoga, ipnosi, musicoterapia, preghiera, agopuntura) a quelle medicamentose non invasive (omeopatia, gemmoterapia, oligo-terapia, ozono-terapia) , fino a quelle convenzionali a base di composti organici di sintesi (vitamine, aminoacidi, integratori, ormoni, corticosteroidi) e agli
- ANTI (composti di sintesi “contro”: anti-biotici, anti-istaminici, anti-piretici, anti-infiammatori, anti-coagulanti, anti-aritmici, anti-dolorifici, anti-neoplastici, anti-emorragici, vaccini anti- ecc.)
- NON esclude trattamenti altamente invasivi quali la chirurgia, le infusioni di materiale biologico (sangue, cellule), i trapianti di organo, ma solamente nei casi in cui siano l’unica possibilità urgente per mantenere la vita
La Medicina Funzionale, in caso di patologia, non si limita a sopprimere il sintomo (dolore, febbre, tosse, prurito, diarrea, vomito, lipotimia, convulsioni, ecc.) o il fattore causale contingente (germe, allergene, parassita, carenza ormonale, tumore, trauma).ma cerca di
INDIVIDUARE I FATTORI EZIOLOGICI FAVORENTI:
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- Stress ossidativo
- Distonia neuro-vegetativa orto-parasimpatica
- Disbiosi intestinale
- Acidosi metabolica cronica persistente
- Infiammazione cronica
-
I FATTORI EZIOLOGICI PREDISPONENTI:
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- Genetici
- Ambientali esterni (aria, clima)
- Ambientali interni (psiche)
- Alimentazione
- Attività fisica
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CONCLUSIONE: la tonsillite batterica acuta si cura con i farmaci MA SI PREVIENE rispettando le necessità fisiologiche dell’organismo:
- sole
- acqua
- cibo
- movimento
- coccole