Nei giorni scorsi le Federazioni degli ordini delle professioni sanitarie hanno scritto al Ministero della Salute per avere chiarimenti (ulteriori) sulle modalità di gestione dei termini di differimento della vaccinazione (ancora) obbligatoria per tutti gli iscritti in caso di pregressa infezione da SARS-CoV-2 e la somministrazione della c.d. dose booster in caso di infezione/i successiva/e al completamento del ciclo vaccinale primario.
A preoccupare gli ordini non è la salute (anche mentale) dei loro iscritti dopo questi anni, sono bensì “le conseguenze di un’evoluzione giurisprudenziale ormai ampiamente discostatasi dalle indicazioni fornite”.
Chiedono dunque un intervento chiarificatore per togliersi dall’impiccio… non sappiamo se e quando questi chiarimenti arriveranno dal Ministero ma proviamo ad aiutarli grazie alla lettera di un Medico Veterinario.
Spett. Fnovi,
Con la presente sono a dare la mia modesta interpretazione in merito alle Vostre (e di altre federazioni di professioni sanitarie) richieste inascoltate rivolte al Ministero della Salute.
Se non lo aveste ancora capito, con un abile gioco legislativo, L’INTERA responsabilità civile e giudiziaria della faccenda (leggasi “sospensione di colleghi non in regola col DL 44 del 1 aprile 2021) è stata riversata sulle Federazioni, sugli Ordini, sui loro Presidenti e sui componenti del Consiglio… Su tutti coloro che su libera interpretazione di circolari attuative firmano le sospensioni.
Perché in definitiva una nota di gabinetto non prevale sulle circolari già in essere (gerarchia delle norme) ed ha puramente valore di tipo indicativo. Cioè suggerisce…non è fonte di diritto. E le circolari stesse a sua volta possono stabilire i criteri da seguire per l’applicazione della legge verso i soli uffici sottoposti e non certo dettare norme più restrittive.
E chissà perché dopo ben due richieste di aiuto da parte delle federazioni ancora tutto tace...
Chissà?
Proprio adesso che molteplici sono le sentenze a favore di colleghi sospesi, con relative immediate revoche e addirittura risarcimenti di stipendi non ricevuti.
Chissà?
Vi ricordo infine che i medici siamo noi. Siamo noi coloro che hanno (per taluni avrebbero) le conoscenze giuste per decidere in piena autonomia intellettuale, in scienza e coscienza (come riportano i nostri statuti) quali siano i corretti termini per una vaccinazione. Senza tralasciare la corretta e imparziale valutazione del rischio del singolo a fronte di un deludente e fallimentare beneficio per la salute pubblica (è ormai evidente quanto questa campagna vaccinale non protegga minimamente dal contagio).
Trovo alquanto poco opportuno che dei Medici attendano lumi da chi di medicina sa ben poco. Siamo davvero al paradosso.
Vi chiedo dunque di smetterla con queste patetiche richieste di aiuto al Ministero che palesemente Vi ha abbandonato alle vostre e solo Vostre responsabilità.
Tornante a ricoprire il ruolo che vi spetta e agite nel bene dei vostri iscritti e della salute pubblica, che di questo vi dovreste occupare davvero.
Cordiali saluti
Dr.ssa L. T.