I dati sulle infezioni da variante Delta nei vaccinati sono ancora limitati, e per questo pubblichiamo una sintesi di un lavoro che analizza quanto accaduto tra gli operatori sanitari di un importante ospedale per malattie infettive in Vietnam. Lo studio ha raccolto i dati demografici e lo stato vaccinale in soggetti che hanno presentato COVID-19 valutando l’infettività tramite tampone PCR e misurando i valori degli anticorpi neutralizzanti al momento della diagnosi e 1-2-3 settimane dopo.
La variante Delta del SARS-COV-2 è circa il 60% più trasmissibile della variante Alpha, si è rapidamente diffusa a livello mondiale, costituendo una minaccia significativa per il controllo della COVID-19. La variante Delta possiede mutazioni nella proteina Spike (incluso L452R e T478K) che rendono il virus meno suscettibile agli anticorpi neutralizzanti generati dai vaccini correnti o da infezione naturale. e ciò ha suscitato preoccupazione per l’efficacia vaccinale.
Ecco quanto accaduto nell’ospedale vietnamita.
Tra l’11 e il 25 giugno 2021 (7-8 settimana dopo la somministrazione della seconda dose di vaccino), 69 operatori sanitari sono stati contagiati dal SARS-CoV-2.
62 di questi sanitari hanno partecipato allo studio clinico; 2 erano vaccinati con 1 dose, e 60 (incluso il paziente 1) sono stati vaccinati con 2 dosi. 47 di loro hanno manifestato sintomi respiratori, 3 hanno presentato polmonite e per 1 di questi c’è stata necessità di somministrazione di ossigeno per tre giorni.
Il sequenziamento del virus, eseguito nei campioni di 23 pazienti, ha individuato la variante Delta con peculiarità tali da suggerire che il cluster in ospedale fosse stato causato dal contagio prodotto da un’unica persona precedentemente vaccinata.
La carica virale dei contagiati è stata rilevata da 2-3 giorni prima della comparsa dei sintomi clinici, la positività del tampone PCR si è prolungata fino a 33 giorni.
La carica virale dei contagiati in questo focolaio tra vaccinati è stata superiore a quella rilevata in altre infezioni tra marzo e aprile 2020 di 251 volte.
Gli Autori concludono che le infezioni causate dalla variante Delta tra i vaccinati sono associate a cariche virali elevate, positività alla PCR prolungata e bassi livelli di anticorpi neutralizzanti indotti dal vaccino, il che spiega la trasmissione tra le persone vaccinate.
Le misure di distanziamento fisico rimangono fondamentali per contenere la trasmissione del SARS-CoV-2 ed anche i vaccinati dovrebbero mantenerle.