Negli ultimi mesi sono stati rilasciati i documenti di farmacovigilanza di Pfizer richiesti dall’autorità di regolamentazione dei farmaci dell’Unione Europea, l’Agenzia Europea per i Medicinali, i quali dimostrano che Pfizer sapeva fin dall’inizio di un alto livello di effetti avversi.
Un documento dell’agosto 2022 mostra che la società aveva già osservato il seguente ambito di danno da vaccino:
- 351 segnalazioni di casi individuali di eventi avversi contenenti 1.597.673 eventi;
- Un terzo degli eventi avversi è stato classificato come grave, ben al di sopra dello standard per i segnali di sicurezza solitamente fissato al 15%;
- Le donne hanno riportato eventi avversi a un tasso tre volte superiore a quello degli uomini;
- Il 60% dei casi è stato segnalato con “esito sconosciuto” o “non recuperato”, quindi molte delle lesioni non erano transitorie;
- Il maggior numero di casi si è verificato nella fascia di età 31-50 anni e il 92% non presentava alcuna comorbidità, il che rende molto probabile che sia stato il vaccino a causare lesioni così diffuse e improvvise.
Nell’agosto 2022, uno lavoro in “pre print” del Professor Peter Doshi[1] – che si basa sui dati degli studi clinici randomizzati di fase III controllati con placebo, consegnati alla FDA per l’autorizzazione al commercio dei vaccini mRna Covid-19 Pfizer e Moderna, raccogliendo sia le segnalazioni di tutti gli “serious adverse events” (SAE) che quelle relative agli “serious adverse events of special interest” (AESI)[2] – ha riportato che, con Pfizer, si sono registrati 67,5 eventi avversi gravi ogni 10.000 soggetti nel gruppo che aveva ricevuto il vaccino, contro 49,5 del placebo, quindi un Rischio Relativo (RR) pari a 1,36 (IC 1.31-1.83), ovvero un 36% in più statisticamente significativo di SAE nei vaccinati. Per Moderna si sono registrati 136 SAE nel gruppo vaccino contro 129 nel placebo, con RR pari a 1,05, che non ha raggiunto la significatività statistica.
Per quanto riguarda gli eventi avversi gravi di particolare interesse (serious AESI), sono ancora più inquietanti i rischi per chi ha ricevuto il vaccino rispetto al placebo: per Pfizer se ne sono registrati 27,7/10.000 nel gruppo vaccino e 17,6/10.000 nel placebo; per Moderna rispettivamente 57,3/10.000 e 32,3/10.000. “Si tratta quindi un incremento del rischio di eventi avversi gravi – specie a carico del sistema cardiovascolare e della coagulazione – per i vaccinati con Pfizer del +57% e del +36% con Moderna” – affermava l’oncologa Patrizia Gentilini[3], membro della Commissione Medico-Scientifica Indipendente (CMSi).
Facendo un bilancio complessivo “costi-benefici” dei vaccini e sul loro ruolo nella riduzione dei ricoveri totali, possiamo dire che è totalmente negativa. “Nella sperimentazione con Moderna l’eccesso di rischio per eventi avversi gravi di speciale interesse (serious Aesi) nei vaccinati è stato pari a 15,1/10.000, superando di gran lunga la riduzione del rischio di ricoveri per Covid rispetto al placebo (6,1/10.000). Anche per Pfizer il bilancio è negativo: l’eccesso di rischio di serious Aesi per i vaccinati è stato di 10,1/10.000, contro una riduzione del rischio di ricovero per Covid-19 pari a 2,3/10.000 rispetto al placebo. In conclusione quindi con i vaccini anti-Covid non solo non c’è riduzione del contagio, ma il rischio di ricovero per eventi avversi gravi supera nettamente il minor rischio di ospedalizzazione per Covid-19” – scriveva Gentilini.
Questi numeri da soli suggeriscono non solo il fallimento qualitativo delle politiche pandemiche, ma anche la totale antiscientificità con cui sono state implementate le strategie vaccinali. Ciò dovrebbe portare a rimuovere immediatamente le protezioni di responsabilità dai produttori e portare ad indagare sull’irresponsabilità istituzionale dei governi e dei Ministeri della Salute, più impegnati a salvaguardare gli interessi delle case farmaceutiche, piuttosto che il diritto alla salute.
È imbarazzante il mantenimento del sistema di “farmacovigilanza passiva” di AIFA sui vaccini anti-Covid che sottostima gli effetti avversi.
Il rapporto del 26 giugno 2022, riportava infatti 100 eventi avversi, di cui solo 18 gravi, ogni 100.000 dosi e minori effetti dopo la seconda dose rispetto alla prima, ovvero l’opposto di quanto registrato negli studi randomizzati e in sistemi di sorveglianza attiva. Di contro il sistema di farmacovigilanza attivo presente negli Usa v-safe pubblicato il 28 ottobre 2021 riportava per i 2 vaccini a mRNA, per 100.000 dosi somministrate: 68.600 reazioni locali e 52.700 sistemiche dopo la prima dose e 71.700 reazioni locali e 70.800 sistemiche dopo la seconda dose. “Prendendo in esame solo le reazioni gravi (“severe”/con impatto sulla salute), si registrano fra prime e seconde dosi ben 21.000 eventi/100.000 dosi, numeri lontani anni luce dai 18 eventi avversi gravi riportati da Aifa. Possiamo pensare che queste differenze siano ascrivibili a caratteristiche genetiche tali da garantire una “fibra” particolarmente resistente al popolo italico, o piuttosto riconoscere che siamo di fronte ad una sottovalutazione clamorosa della situazione?” – scriveva Gentilini, proponendo il documento della Commissione Medico-Scientifica indipendente in cui si analizza il caso.
Un documento più recente diffuso dalle istituzioni europee è ancora più devastante, perché scompone gli 1,6 milioni di eventi avversi osservati da Pfizer per categoria e sottocategoria di malessere e infortunio.
Il documento di Pfizer riservato di 393 pagine, datato 19 agosto 2022, mostra che Pfizer ha osservato oltre 10.000 categorie di diagnosi, molte delle quali molto gravi e molto rare oltre a scoprire che:
- Pfizer era a conoscenza di 73.542 casi di 264 categorie di disturbi vascolari da vaccino. Molti di loro sono condizioni rare.
- C’erano centinaia di categorie di disturbi del sistema nervoso, per un totale di 696.508 casi.
- Ci sono stati 61.518 eventi avversi da oltre 100 categorie di disturbi oculari, il che è insolito per un danno da vaccino.
- Allo stesso modo, ci sono stati oltre 47.000 disturbi dell’orecchio, inclusi quasi 16.000 casi di acufene, che persino i ricercatori della Mayo Clinic hanno osservato come un effetto collaterale comune ma spesso devastante all’inizio.
- Ci sono stati circa 225.000 casi di disturbi della pelle e dei tessuti.
- Ci sono stati circa 190.000 casi di disturbi respiratori.
- In modo inquietante, ci sono stati oltre 178.000 casi di disturbi riproduttivi o al seno, inclusi disturbi che non ti aspetteresti, come 506 casi di disfunzione erettile negli uomini.
- In modo molto inquietante, sono stati osservati oltre 77.000 disturbi psichiatrici dopo le iniezioni, dando credito alla ricerca del Dr. Peter McCullough che osserva casi di studio che mostrano psicosi correlata alla vaccinazione.
- Ci sono stati 3.711 casi di tumori benigni e maligni
- 127.000 disturbi cardiaci, che coprivano la gamma di circa 270 categorie di danni cardiaci, inclusi molti disturbi rari, oltre alla miocardite.
- oltre 100.000 disturbi del sangue e linfatici, per entrambi i quali esiste una vasta letteratura che li collega alla proteina spike.
Quando si legge ciò che Pfizer sapeva all’inizio giustapposto a studi indipendenti, è chiaro che nessuno avrebbe potuto scambiare la maggior parte di questi eventi avversi per semplici disturbi accidentali.
Di seguito è riportato un elenco di 3.129 casi di studio che registrano danni da vaccino in ogni sistema di organi osservati in questo documento Pfizer.
Ciò che è così sconcertante è che ci sono centinaia di disturbi neurologici molto rari che riflettono qualcosa di così sistematicamente sbagliato nelle iniezioni, una realtà che chiaramente non interessava né i produttori né i regolatori. Uno dei famigerati casi di danno da vaccino è stato Maddie de Garay, un’adolescente dell’Ohio che è diventata disabile a vita subito dopo aver partecipato alla sperimentazione clinica Pfizer, a causa di una rara diagnosi di polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (68 casi riconosciuti fino ad ora post-vaccino anti-Covid).
Fino ad oggi, la FDA continua a etichettare il vaccino anti-Covid di Pfizer come “sicuro ed efficace”. Fino ad oggi, l’etichetta indica che l’iniezione è un vaccino completamente protettivo e non menziona tutti questi effetti collaterali, come richiesto dalla legge.
Recentemente, Peter Doshi, direttore del British Medical Journal, ha scritto una lettera alla FDA chiedendo che l’agenzia aggiorni la sua etichettatura per riflettere la realtà di ciò che abbiamo appreso sui colpi. In particolare, ha chiesto di includere i seguenti effetti collaterali sull’etichetta: sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini, embolia polmonare, morte cardiaca improvvisa, disturbi neuropatici e autonomici, diminuzione della concentrazione di spermatozoi, sanguinamento mestruale abbondante e rilevamento dell’mRNA del vaccino nel latte materno. La relazione causale di tutti questi eventi avversi con il vaccino è supportata da ricerche sostanziali, sondaggi e sistemi di segnalazione degli eventi avversi.
La FDA ha negato la relazione causale tra uno qualsiasi di questi effetti collaterali e le iniezioni di COVID. Anche per quanto riguarda la richiesta che i funzionari chiariscano sull’etichetta che i vaccini non interrompono la trasmissione, la FDA ha risposto: “Non siamo convinti che ci sia un malinteso diffuso al riguardo”.
“L’etichettatura dei prodotti dovrebbe essere informativa e accurata, non promozionale. La legge lo richiede e seguire la legge non dovrebbe essere facoltativo”, hanno dichiarato Doshi e gli altri autori in un articolo su TheHill.com.
A maggio 2023 è stato svelato un ampio elenco di finanziamenti elargiti, negli USA, dai giganti della farmaceutica a favore di gruppi di consumatori, medici, scienziati, organizzazioni di sanità pubblica e non profit. Si tratta di fondi elargiti durante il periodo pandemico, quando il governo federale USA spingeva per la vaccinazione di massa. A dimostrarne l’esistenza il giornalista investigativo Lee Fang, il quale ha pubblicato un’inchiesta che mostra come Pfizer, in particolare, abbia fornito finanziamenti a una vasta rete di organizzazioni e individui i quali, senza rivelare il finanziamento ottenuto (quindi con un possibile conflitto d’interesse), hanno allo stesso tempo propagandato la necessità che i cittadini statunitensi si vaccinassero al fine di prevenire l’infezione e scongiurare il propagarsi del contagio. Forse, ancora una volta, vi è la dimostrazione di come i media siano il vero “Quarto potere”, ovvero il braccio armato di chi li finanzia.
Fonti:
[1] Peter Doshi, professore all’Università del Maryland ed editorialista del British Medical Journal, è uno degli scienziati più autorevoli che fin dall’inizio si è pronunciato con voce critica sulla pandemia Covid-19, invocando maggiore trasparenza e accesso ai dati grezzi per quanto riguarda i vaccini anti Covid-19.
[2] L’elenco è qui disponibile nei gruppi “placebo” e “vaccino”, utilizzando una metodologia validata ed approvata dall’Oms.
[3] https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/08/11/vaccini-covid-non-credo-si-possa-piu-ignorare-la-questione-degli-effetti-avversi/6758507/