L’attenzione è tutta concentrata sul vaccino Astra Zeneca, ed è evidente la necessità di una reale sorveglianza attiva dopo la somministrazione di qualsiasi vaccino.

Facciamo un esempio.

Il secondo Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19 AIFA riporta soltanto 16 casi di anafilassi confermata, tutti relativi al vaccino Comirnaty della Pfizer. Le dosi somministrate sono state I3.741.828, pertanto con un tasso di segnalazione di 4,3 casi ogni milione di dosi che aumenta al 5,5 per milione di prime dosi. Non sono riportate segnalazioni di shock anafilattico ai vaccini Moderna nonostante le 120.886 dosi somministrate al 26 febbraio 2021.

Questi dati sono frutto del sistema di farmacovigilanza PASSIVO: un “sistema aperto, dinamico, cui tutti (professionisti sanitari, pazienti, genitori, cittadini) possono inviare le proprie segnalazioni contribuendo al monitoraggio dell’uso sicuro dei vaccini e dei medicinali in genere…un sistema che ha piena trasparenza e offre l’accesso ai dati aggregati, interrogabili sul sito web dell’AIFA” (dal Report pag 2).

Ma quanto efficiente?

Una risposta è fornita dai dati riportati nell’articolo di Kimberly G. Blumenthal, Acute Allergic Reactions to mRNA COVID-19 Vaccines March 8, 2021. doi:10.1001/jama.2021.3976.

L’incidenza di reazioni allergiche tra i dipendenti (operatori sanitari) del Mass General Brigham dopo la somministrazione di una dose di un vaccino mRNA COVID-19 (12/16 / 2020-2 / 12/2021, con follow-up fino al 18/02/2021) è stata valutata fornendo a tutti i vaccinati indicazioni per riferire, nei tre giorni successivi alla vaccinazione, informazioni sul loro stato di salute, attraverso telefonate, e-mail, sms, applicazioni per smartphone. E’ stato loro chiesto di segnalare tutti i sintomi della reazione allergica acuta, compreso prurito, eruzione cutanea, orticaria, gonfiore e / o sintomi respiratori insorti dopo la vaccinazione. Per identificare l’anafilassi, gli allergologi / immunologi hanno esaminato le cartelle cliniche elettroniche dei dipendenti utilizzando i criteri formulati dal Brighton Collaboration Group, la stessa procedura adottata dall’AIFA.

Su 64.900 dipendenti 25.929 (40%) sono stati vaccinati con il vaccino Pfizer-BioNTech e 38.971 (60%) con vaccino Moderna. Reazioni allergiche acute sono state segnalate complessivamente da 1365 dipendenti (2,10% [95% CI, 1,99% -2,22%]), più frequentemente con il vaccino Moderna rispetto a Pfizer-BioNTech (2,20% [95% CI, 2,06% -2,35%] vs 1,95% [95% CI, 1,79% -2,13%].

Quindi, il 2% ha riportato sintomi allergici

L’anafilassi è stata confermata in 16 dipendenti (0,025% [95% CI, 0,014% -0,040%]): 7 dopo il vaccino Pfizer-BioNTech (0,027% [95% CI, 0,011% -0,056%]) e 9 casi dopo il Vaccino Moderna (0,023% [IC 95%, 0,011% -0,044%]) (P = 0,76).

Gli individui con anafilassi avevano un’età media di 41anni, in prevalenza donne, con precedente storia di allergia e di anafilassi. Il tempo medio all’insorgenza dell’evento è stato di 17 minuti (SD, 28; range, 1-120). Un paziente è stato ricoverato in terapia intensiva, 9 (56%) hanno ricevuto adrenalina intramuscolare e tutti sono guariti.

Curiosa coincidenza: sono 16 i casi di anafilassi di entrambi i rapporti, quello che cambia è il tasso:

  • 2,47 per 10.000 prime dosi con SORVEGLIANZA ATTIVA,
  • 0,055 per 10.000 prime dosi con SORVEGLIANZA PASSIVA.

“Una corretta informazione è alla base di ogni scelta consapevole” – recita il rapporto AIFA. Perfettamente d’accordo, ma in base a dati credibili.