L’estate sta finendo e, con l’arrivo dell’autunno arriva anche la raccomandazione – da parte sia istituzionale sia delle autorità sanitarie – della vaccinazione anti-influenzale che introduce una vera e propria campagna vaccinale soprattutto nella popolazione anziana.
In Italia la “stagione influenzale” è spesso sovrapponibile temporalmente alla stagione invernale, ma possono esserci variazioni anche importanti da un anno all’altro. Le raccomandazioni annuali relative al vaccino antinfluenzale sono elaborate dal Ministero della Salute italiano, in accordo alle disposizioni dell’OMS e considerazioni specifiche relative al nostro Paese.
Secondo le istituzioni sanitarie il vaccino anti-influenzale è importante perché:
- è il modo migliore per ridurre le probabilità di ammalarsi e di contagiare altri individui;
- riduce le morti per polmonite e influenza
- l’influenza è una malattia importante che può richiedere il ricovero ospedaliero e talvolta avere esito fatale in quanto il conteggio dei morti a livello mondiale supererebbe abbondantemente il centinaio di migliaia di persone l’anno;
- ciascuna stagione influenzale è differente dalle precedenti e l’infezione può colpire le persone in modo diverso: nelle recenti stagioni influenzali l’80-90% delle morti legate all’influenza si sono verificate in soggetti con almeno 65 anni (per questo si consiglia la vaccinazione dai 60 anni in su);
- quando più persone si vaccinano contro l’influenza, il virus avrà maggiori difficoltà a diffondersi nella popolazione.
Inoltre, la vaccinazione è fortemente raccomandata agli “esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie che operano a contatto con i pazienti, e gli anziani istituzionalizzati in strutture residenziali o di lungo degenza”.
Addirittura, durante la Covid-19 e per la stagione 2022-2023, il Ministero ha raccomandato la vaccinazione antinfluenzale improvvisamente anche nella fascia di età 6 mesi – 6 anni “al fine di ridurre la circolazione del virus influenzale fra gli adulti e gli anziani” in barba a qualunque principio etico [1] in quanto non esiste una giustificazione “altruistica” o “etica” nel vaccinare i bambini al fine di proteggere le popolazioni a rischio, perché è irrilevante nel raggiungimento della immunità di gregge e soprattutto li si priva della possibilità di immunizzarsi naturalmente e di far funzionare il loro sistema immunitario.
Secondo recenti studi accreditati [2] questa sarebbe stata una follia in quanto è necessario vaccinare almeno 12 bambini con il vaccino anti-influenzale per avere 1 bambino senza sintomi influenzali, mentre utilizzando il più recente vaccino quadrivalente è necessario vaccinare 19-20 bambini per averne 1 senza influenza [3]. Inoltre, ad oggi, non ci sono studi effettivi per valutare l’efficacia del vaccino anti-influenzale nei bambini al di sotto dei 2 anni di età [4].
Ad oggi, la vaccinazione antinfluenzale:
- ha efficacia moderata nei confronti dell’influenza, ma non è efficace verso le ben più numerose sindromi influenzali da virus diversi da quelli dell’influenza
- in base ad alcuni studi potrebbe aumentare altre infezioni respiratorie (interferenza virale), comprese alcune da coronavirus (anche se mancano prove rispetto al SARS-CoV-2). Non è comunque stato chiarito se sia risultata associata a prognosi migliore negli affetti da COVID-19
- non consente di distinguere sindromi influenzali da forme iniziali di COVID-19, che richiedono comunque test diagnostici specifici
- se estesa come deciso da alcune Regioni, a fronte di un bilancio netto molto incerto tra benefici e danni, comporterebbe pesanti costi organizzativi, finanziari e disagi, in competizione con possibili usi molto migliori delle risorse corrispondenti.
Ad ogni modo, sebbene le campagne vaccinali annuali per l’anti-influenzale continuino a diffondere la necessità di questo farmaco, le opinioni all’interno della comunità medico-scientifico sono molto divergenti.
Basta leggere la letteratura medica [5] più recente per scoprire che attualmente il vaccino anti-influenzale sembra avere nessun effetto o un effetto molto scarso su:
- riduzione di mortalità,
- ospedalizzazione,
- complicanze (otiti, polmoniti)
- effetto gregge nelle diverse collettività frequentate dai bambini (famiglia, scuola, comunità).
Il 19 novembre 2012, il British Medical Journal pubblica un articolo dal titolo “Dietro la promozione del vaccino antinfluenzale c’è la fede, non la scienza”, che commentava una meta-analisi indipendente sui vaccini anti-influenzali del Center for Infectious Disease Research and Policy dell’Università del Minnesota, pubblicata a novembre 2012. Il rapporto, basato su una revisione completa di dati pubblicati dal 1967 al 2012, rilevava che le dichiarazioni di beneficio sui vaccini antinfluenzali erano state significativamente esagerate. Le prove di una “protezione coerente di alto livello sono sfuggenti”, concludevano i ricercatori. Sebbene sia stato riscontrato che la vaccinazione fornisse una protezione modesta dall’infezione nei giovani adulti sani, che raramente hanno complicazioni legate all’influenza, gli autori hanno scoperto che mancavano “prove di protezione negli adulti di età pari o superiore a 65 anni [che rappresentano oltre il 90% dei decessi per influenza] (…)”.
A constatare lo stesso, in ambito americano, è stato il gruppo di scienziati Physicians For Informed Consent che nel 2021 ha pubblicato un position paper dal titolo “Flu Vaccine Risk Statement” – “Dichiarazione sul rischio del vaccino anti-influenzale” – ricchissimo di documentazione derivante dalla letteratura medico-scientifica recente in cui smonta le narrazioni e i falsi miti che vedono i vaccini anti-influenzali come una panacea a tutti i mali. QUI la traduzione con studi allegati.
Spesso le campagne vaccinali per l’anti-influenzale sono mosse da una questione di business farmaceutico: il vaccino anti-influenzale è un’ottima entrata annua di denaro per le case farmaceutiche, permessa anche dalle istituzioni politiche dei governi. Non è un caso che corsi di aggiornamento, congressi sul tema e incontri in cui si ribadisce quanto sia importante la vaccinazione anti-influenzale, vengano tenuti ed organizzati con il contributo di case farmaceutiche, per esempio Sanofi Pasteur, celando il pericolo di conflitto d’interessi.
Vaccinare in modo indiscriminato anziani, donne in gravidanza, bambini e sanitari può risultare più dannoso che utile, mentre ripetere una volta l’anno la vaccinazione anti-influenzale rischia di indebolire ulteriormente il sistema immunitario riducendo la sua capacità di rispondere agli attacchi dei virus. Alcuni studi hanno osservato che i vaccini anti-influenzali hanno una bassa efficacia nei soggetti vaccinati per due anni consecutivi [6].
Una peer review di 17 studi sul vaccino antinfluenzale pubblicata su Expert Review of Vaccines afferma: “Gli effetti della vaccinazione annuale ripetuta sulla protezione individuale a lungo termine, sull’immunità della popolazione e sull’evoluzione del virus rimangono in gran parte sconosciuti” [7].
Come AsSIS crediamo che la corretta informazione scientifica indipendente e libera da ogni conflitto d’interesse sia un diritto democratico e per questo ci impegniamo ad informare quotidianamente sul diritto alla salute per dare strumenti ai cittadini per autodeterminarsi.
- [1] Le vaccinazioni determinano un beneficio individuale (la protezione dell’immunizzato) e collettivo, attraverso l’immunità di popolazione. La vaccinazione anti-influenzale rivolta ai bambini – sulla scia della Covid-19 – è stata proposta per il solo interesse alla salute collettiva, dimenticando che la salute è primariamente un diritto fondamentale individuale (art. 32 della Costituzione). Le procedure d’urgenza rischiano di far perdere di vista che l’esecuzione di vaccinazioni di massa, abbreviando ed alterando le normali procedure di sicurezza da sempre adottate, non può costituire la regola, meno che mai quando si tratti di infanzia. I bambini sono più suscettibili a effetti avversi dei farmaci rispetto agli adulti, reagiscono in modo molto diverso nelle diverse età. Le sperimentazioni dovrebbero tenere conto di queste specificità, non applicare meccanicamente i criteri adottati per gli adulti. Nuove vaccinazioni nei calendari vaccinali potrebbero dare interazioni sconosciute anche con le vaccinazioni di routine.
- [2] Jefferson T, Rivetti A, Di Pietrantonj C, Demicheli V. Vaccines for preventing influenza in healthy children. Cochrane Database of Systematic Reviews 2018, Issue 2. Art. No.: CD004879
- [3] Pepin S, Dupuy M, Borja-Tabora CFC, et al. Efficacy, immunogenicity, and safety of a quadrivalent inactivated influenza vaccine in children aged 6-35 months: A multi-season randomised placebo-controlled trial in the Northern and Southern Hemispheres. Vaccine. 2019;37(13):1876-1884
- [4] Claeys C, Zaman K, Dbaibo G, et al. Prevention of vaccine-matched and mismatched influenza in children aged 6-35 months: a multinational randomised trial across five influenza seasons. Lancet Child Adolesc Health. 2018;2(5):338-349.
- [5] Donzelli A, Agostini D, Bellavite P, Cattaneo A, Duca P, Serravalle E (2020). Vaccinazione antinfluenzale: che cosa dicono le prove scientifiche. Giovanni Fioriti Editore, Roma.
- [6] Ohmit SE, Petrie JG, Malosh RE, Cowling BJ, Thompson MG, Shay DK, Monto AS. Influenza vaccine effectiveness in the community and the household. Clin Infect Dis. 2013 May;56(10):1363.
- [7] Belongia EA, Skowronski DM, McLean HQ, Chambers C, Sundaram ME, De Serres G. Repeated annual influenza vaccination and vaccine effectiveness: review of evidence. Expert Rev Vaccines. 2017 Jul;16(7):723,733.